A PADOVA IL PRIMO TRAPIANTO DI CUORE INTERAMENTE ARTIFICIALE
Dopo 22 anni dal primo trapianto cardiaco italiano 10/12/2007 - A un paziente di 54 anni ricoverato in cardiochirurgia dell’ospedale di Padova e' stato trapiantato un cuore interamente artificiale. Si tratta del primo intervento chirurgico del genere effettuato in Italia ed e' stato eseguito dall'equipe di cardiochirurgia diretta dal professor Gino Gerosa. Il primo trapianto di cuore artificiale in Italia avviene nel quarantesimo anniversario dal primo trapianto di cuore, effettuato a Citta' del Capo, in Sud Africa, da Christian Barnard, a Padova, sede del primo trapianto di cuore in Italia avvenuto nel 1985. Il sistema CardioWest Tah (Total artificial heart: Cuore artificiale totale) e' un dispositivo pulsatile biventricolare che sostituisce completamente il cuore del paziente pompando il sangue nella circolazione polmonare e sistemica. Si tratta quindi di un cuore completamente meccanico trapiantato all'interno del paziente nella stessa posizione del cuore nativo, previa asportazione del cuore del paziente stesso. Il CardioWest rappresenta un'innovazione per la possibilita' di rimuovere completamente il cuore nativo, essere impiantato all'interno del paziente, e garantire flussi e portate elevate in grado di sopperire completamente alla funzione cardiaca. Il cuore artificiale e' composto da una parte impiantabile (i ventricoli) e di una consolle esterna collegati con linee pneumatiche. Questo cuore, del peso totale di 160 grammi, e' formato da due camere ventricolari artificiali, ciascuna costituita da un corpo semirigido di poliuretano, suddivise al loro interno da una membrana flessibile che separa la camera ematica, destinata ad accogliere il sangue del paziente, da quella pneumatica. I diaframmi di poliuretano permettono il riempimento del ventricolo artificiale (fase diastolica del ciclo cardiaco) e di eiettare il sangue (fase sistolica) spinti dall'aria proveniente dalla consolle. I ventricoli sono provvisti di valvole meccaniche e permettono la circolazione unidirezionale del sangue all'interno delle camere cardiache. Il cuore artificiale totale viene connesso agli atrii del paziente che fungono da supporto come nel trapianto cardiaco. La consolle esterna fornisce l'aria pneumatica capace di far muovere i diaframmi presenti all'interno del cuore artificiale, fornendo pertanto la forza in grado di promuovere il movimento del sangue. La consolle fornisce autonomia massima al paziente per sei ore, garantisce la mobilita' del paziente e la sua autonomia illimitata. Alla fine di questo tempo il paziente potra' ricaricare la sua consolle con nuove bombole di aria compressa che potra' tenere presso a casa. Il 30 novembre scorso era stato ricoverato in cardiochirurgia un paziente di 54 anni, sottoposto negli ultimi cinque mesi a due interventi cardiochirurgici, presso altro centro, per la sostituzione della valvola aortica e dell'aorta ascendente. Al momento del ricovero, le condizione cliniche del paziente erano estremamente critiche, con ventricoli gravemente disfunzionanti. Viste le gravi condizioni cliniche, si e' deciso - con il benestare del ministero della salute - di impiantare un cuore artificiale. L'equipe del professor Gerosa, con dieci collaboratori, era coadiuvata anche da un pool di ingegneri di estrazione internazionale. (da sanitanews.it)
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