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come bisogna rimuovere una zecca

Tornano le zecche. Se le conosci le eviti!

Capita anche a voi di essere terrorizzati dal pensiero di venire punti da una zecca? Iniziate a controllare a primavera il vostro cane, la sua cuccia, i tappeti di casa e finite in autunno? Be fate parte anche voi dei tanti che, puntualmente, ogni anno sono tormentati dalle presenza di questi minuscoli animaletti che per cinque mesi all’anno ti cambiano la vita. Si proprio così, si riducono le passeggiate con il proprio cagnolino, vietate le gite nei boschi, proibito sedersi sull’erba ecc.  Ma è proprio necessario stravolgere le nostre abitudini e quelle dei nostri amici a quattro zampe? Forse no. Basta conoscere meglio le zecche e prevenire o curare in tempo le loro possibili conseguenze. Innanzitutto bisogna imparare a riconoscere le zecche dagli altri tipi di parassiti, per evitare di lasciarsi prendere dalla “psicosi da zecca” ogni volta che vediamo un semplice moscerino piccolo e nero. Le zecche sono artropodi, parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro. Hanno un corpo simile a quello dell’acaro, con un esoscheletro resistente e quattro paia di arti terminanti con chele. Il loro ciclo vitale si sviluppa in tre fasi successive (larva – ninfa – adulto) che si possono svolgere tutte su uno stesso ospite. In Italia sono presenti due famiglie di zecche: quella delle Ixodidae (zecche dure) e quella delle Argasidae (zecche molli). Il loro habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, con un clima fresco e umido, ma possono trovarsi anche in zone a clima caldo e asciutto. Le zecche, rimaste in letargo nel periodo invernale, con l’inizio dell’estate si svegliano e vanno alla ricerca di un ospite da parassitare. I mesi particolarmente a rischio di “morso di zecca” sono quelli che vanno da aprile a ottobre. E allora cosa dobbiamo fare? Bisogna essere consapevoli che il morso della zecca di per sé non è pericoloso per l’uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori.  La prima cosa da fare è evitare di essere punti. Se avete un animale in casa utilizzate un prodotto repellente e dei disinfettanti specifici per la cuccia e i luoghi più frequentati dall’animale, in modo da evitare la presenza di parassiti. Cercate di tenere sempre rasata l’erba del vostro giardino, indossate vestiti chiari che rendano più facilmente identificabili le zecche per rimuoverle prima che si attacchino alla pelle, evitate di sedervi sull’erba e di camminare dove è troppo alta, di ritorno da una gita lavate i vestiti ad alte temperature e prima di fare la doccia ispezionate il vostro corpo per scongiurare la presenza di zecche. Nel caso in cui vi accorgete di essere stati punti dovete rimuovere l’animale con una pinzetta dalla vostra pelle perchè meno rimarrà a contatto e minore sarà il rischio di infezione. Se dopo l’estrazione rimane il rostro (cioè la parte con cui la zecca attacca) conficcato nella pelle bisogna estrarlo con un ago sterile da siringa. Quindi disinfettate la parte colpita, bruciate la zecca rimossa e annotare sul calendario il giorno in cui si è stati punti. È assolutamente sconsigliato iniziare a prendere gli antibiotici perché bloccherebbero gli eventuali sintomi di infezioni senza riuscire a capire di che tipo di infezione si tratti. È invece necessario controllare la parte soggetta a morso per almeno 30-40 giorni. Nel caso in cui si noti un arrossamento o un eritema bisogna consultare un medico che prescriverà le adeguate cure. In sostanza bisogna evitare di essere punti dalle zecche rispettando le norme preventive, nel caso queste non bastassero, non bisogna farsi prendere dal panico. Le zecche che procurano infezione sono solo quelle infette.

 Barbara Sechini

Benessere e Salute

 Articolo letto 2471 volte. il 06 Jun 2007 alle 19:04
 
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