ALLARME PER L’OLIVA TENERA ASCOLANA: QUASI NULLO IL RACCOLTO
2007-09-13 - Scarseggia il raccolto dell’oliva tenera ascolana: a lanciare l’allarme è la Cia – Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Ascoli Piceno. Infatti in molte zone del territorio gli uliveti non danno la possibilità agli agricoltori di effettuare il raccolto, se non in minima parte rispetto agli anni precedenti. Quella che si sta verificando è una situazione di crisi determinata dal caldo che ha caratterizzato il periodo invernale ed ora con l’estate sta mettendo in ginocchio l’intero comparto. Le piante hanno subito un forte stress idrico, arrestando l’induzione a fiore, ed è per questo che le olive tenere, apprezzate in tutto il mondo, diventano un miraggio per molti produttori del Piceno.
Ma la crisi interessa non solo il settore olivicolo in quanto le temperature elevate che hanno caratterizzato i mesi invernali hanno avuto un’influenza negativa nel settore orticolo del territorio Piceno. Facendo un quadro generale ne deriva che gli imprenditori agricoli a partire dallo scorso gennaio hanno raccolto ortaggi la cui maturazione, invece, era prevista per uno o due mesi dopo, ciò ha avuto ripercussioni disastrose nel mercato provocandone la saturazione, già rallentato a causa di una forte diminuzione della domanda. Nel mesi di dicembre, infatti, sono già stati raccolti le produzioni previste anche per i mesi di gennaio, febbraio e marzo, determinando una sovrapproduzione ed un’offerta eccessiva rispetto alla stasi dei mercati interni e del Nord Europa.
Da questa situazione ne deriva che nel nostro territorio i prezzi di vendita sono talmente bassi che in molti casi gli orticoli hanno preferito distruggere la produzione invece di pagare la manodopera necessaria alla raccolta. Ne consegue che alcune coltivazioni come i cavoli, cavolfiori, finocchi e ortaggi a foglia il mercato, a causa di un evidente eccesso di offerta, ha registrato livelli di prezzo, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e alle ultime tre campagne agrarie, in forte diminuzione.