Il più bravo, il più bello, il più tutto delle classifiche giovanile e non solo. Dallo star system hollywoodiano, dal quale dice di tenersi bene alla larga, alle porte di casa nostra: l’uomo o il personaggio, Johnny Deep o Jack Sparrow, fate voi.
Arriva in Italia, dopo lo straordinario debutto americano, La maledizione del forziere fantasma, secondo episodio della serie I Pirati dei Carabi.
Prodotto dalla casa Disney e diretto da Gore Verbinsky, il film, stuzzicato dalla critica americana pronta ad interrogarsi sui motivi dello straordinario successo popolare, è pronto a battere i record di ogni tempo: con appena tre giorni di programmazione statunitense e la stellare cifra di 135 milioni 635 mila dollari, il fascino maledetto di Jack e compagnia si prepara ad entrare nelle classifica dei primati di sempre.
Anche l’Italia spalanca dunque i forzieri, ovvero i botteghini di chi è pronto a ricevere l’evento, uno tra i film più attesi della stagione.
La trama resta fondamentalmente quella avventurosa a cui il primo successo datato 2003 ci aveva lasciati. Johnny, Orlando Bloom e Keira Knightley ancora i protagonisti di una commedia saldamente ancorata sulle avventure strambe e tuttavia eroiche del corsaro Sparrow -protagonista apertamente ispirato a Keith Richards- dalla sessualità incerta, i denti d’oro, e l’andatura bislacca alla ricerca di un forziere (e quale trama meno scontata trattandosi di pirates).
Pronto sulle scene già da qualche mese a girare il terzo episodio della serie, At the World’s End, Johnny sintetizza così le ragioni del boom: “Quello dei pirati è un fascino senza tempo, un mito fantastico. Sono sinonimo di libertà, lotta all’ordine costituito, un’idea di vita romantica e avventurosa”.
Stesso regista, stesso cast, stessi incredibili effetti speciali: si può dire che abbiano trovato davvero il tesoro. Johnny il pirata sbruffone ringrazia, Venezia un po’ meno.