ROMA, 2007-02-06 - Tutelare la sicurezza delle persone e dell’ambiente, soprattutto nelle grandi città, è un problema che si presenta con sempre insistente necessità e che si pone quotidianamente alla ribalta della cronaca con allarmante preoccupazione.
Per questo motivo e allo scopo di trovare nuove strategie sulla tutela dell’ambiente urbano, si sono riuniti nel convegno oltre 200 amministratori di tutta Italia, su iniziativa del Gruppo DAB - Polo Tecnologico Sicurezza, che opera nel settore da oltre 35 anni.
Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, il Prefetto di Roma Achille Serra, l’assessore alla sicurezza della Regione Lazio Regino Brachetti, il vice presidente dell’ANCI Orazio Ciliberti, il presidente del consiglio del Comune di Roma Mirko Coratti, il direttore della Protezione Civile del Comune di Roma Patrizia Cologgi, il responsabile politiche sicurezza Regione Marche Riccardo Bellucci in rappresentaza del FISU.
Nel corso dei lavori sono state messe sul tappeto esperienze, preoccupazioni, responsabilità delle varie amministrazioni locali, chiamate direttamente in causa su una problematica che ormai sta assumendo proporzioni allarmanti.
È emerso che le strategie e le iniziative fino ad oggi adottate non sono più in grado di far fronte alle esigenze delle realtà urbane e territoriali. Ed è stato evidenziato che tra i principali ostacoli, che è indispensabile rimuovere, ci sono la carenza di investimenti, gli intrecci di incompetenze e una legislatura troppo farraginosa.
“Spesso a Roma – ha detto il Prefetto Serra – si confonde l’insofferenza con l’insicurezza. Ci sono comportamenti antisociali come l’ordine pubblico nelle piazze romane nel periodo estivo, le problematiche legate ai rom e la prostituzione, dove è difficile intervenire per le forze dell’ordine in quanto spesso non sono reati. Occorre invece una grande mobilitazione sociale. Va però detto – ha continuato - che servirebbero maggiori uomini nelle forze dell’ordine, ma purtroppo non ce lo possiamo permettere. Ecco perché – ha concluso – nella nuova strategia per la sicurezza diventa indispensabile una maggiore collaborazione tra forze di polizia, istituzioni, amministratori e tecnologia”.
Quasi tutti gli interventi hanno concordato infatti che è necessario avvalersi anche delle nuove tecnologie se si vuole raggiungere un significativo risultato. Monitorare il territorio urbano utilizzando i cosiddetti “Occhi elettronici” è di fondamentale importanza ai fini della sicurezza, intesa in tutti i sensi e che comunque rappresenta, e deve rappresentare, un valore collettivo, sentito come elemento fondamentale dell’ordinata e civile convivenza.
A tale proposito il Presidente del Gruppo DAB, Pierluigi Aloisi, ha illustrato la necessità di costruire un nuovo modello di sicurezza basato sull’utilizzo intensivo di tecnologie che coadiuvano le forze dell’ordine ed il suo fulcro, sottolineando l’importanza di integrare la tecnologia con i servizi per garantire soluzioni efficienti che offrono anche importanti economie per la Pubblica Amministrazione.
Gli strumenti oggi a disposizione permettono non solo la videosorveglianza dalla centrale operativa, ma offrono anche funzioni avanzate per analizzare in tempo reale le situazioni potenzialmente critiche.
Nell’area espositiva del Convegno è stato presentato il progetto “Cometa”, un nuovo sistema integrato di monitoraggio del territorio la cui peculiarità è di fornire anche un supporto di emergenza interattivo per il cittadino, un vero e proprio “Vigile elettronico”. Il progetto è il risultato di un attento processo di analisi delle problematiche di rischio sul territorio e di necessità di soccorso al cittadino in situazioni di emergenza.
(da gruppodab.it)