La medicina del lavoro e i nuovi rischi, ossia minacce inedite per la salute, con la comparsa di problematiche esistenziali, disagi, fino a vere e proprie patologie. Se la cultura della salute fisica al lavoro viene spessodata per scontata, l’attenzione si concentra sempre più sugliaspetti “immateriali” del lavoro, come la realizzazionepersonale e sociale, la possibilità di scegliere, il benesserein senso lato. Allo stesso tempo, si sta affermando un climasociale iperprestativo e competitivo caratterizzato damobilità, flessibilità, cambiamenti repentini, nel qualel’assunzione del rischio da parte degli individui comportafare passi di cui, spesso, non è possibile calcolare a priorila portata
RIASSUNTO. I cambiamenti di tipo tecnologico esocioeconomico che attraversano il mondo del lavoro hannoun forte impatto sulla vita dei singoli e delle organizzazioni.I singoli esprimono tuttora aspettative di sicurezza,appartenenza, riconoscimento; le organizzazioni chiedonosempre più flessibilità, partecipazione, produttività.È all’interno di queste crescenti divaricazioni che s’inscrivonoi nuovi rischi, come espressione di contesti lavorativi a rischio,ovvero contesti nei quali si sviluppano condizioni di malessereorganizzativo. In questo nuovo scenario, dominato dal senso diprecarietà, diventa necessario, per i singoli, re/immaginare ilproprio lavoro: processo complesso e faticoso, in quanto richiedela destrutturazione di vecchi modelli interiorizzati, a vantaggiodella creazione di modelli nuovi e più adeguati. La medicina dellavoro è implicata, in questo processo, su due livelli. Il primo,più vicino ai lavoratori, riguarda la capacità di comprenderei nuovi rischi, leggendoli in relazione ai contesti organizzativi.Il secondo, riguarda un percorso interno alla disciplina stessa,che s’incrocia con quello precedente e che richiede unmovimento in controtendenza: dal modello dominante, dellamedicina della classificazione, al recupero della dimensioneclinica. Dimensione, quest’ultima, che valorizza l’approccio diricerca intorno ai problemi e sollecita la costruzione di networksia interni alla medicina del lavoro che interdisciplinari.
Parole chiave: nuovi rischi, rischi psicosociali, flessibilità.
ABSTRACT. Technological and socio-economic changes in theworld of work are having a strong impact on the life ofindividuals and organizations. Individuals expect security, afeeling of belonging, and recognition; organizations constantlydemand more flexibility, participation and productivity. Insidethis growing gap we find today’s new risks: they reflect at-riskwork settings, where organizational “discomfort” is most likelyto develop. Against this backdrop, dominated by a feeling ofprecariousness, workers have to re-visualize their jobs. This is acomplicated and tiring process, as they have to demolish the oldmodels they already have in their minds, so they can replacethem with new, more appropriate ones.Occupational medicine has a role on two levels in this process.The first, close to the workers themselves, calls for the ability tounderstand the new risks, interpreting them in relation to theorganizational settings. The second involves a path within thediscipline, crossing over the first role but in the oppositedirection to the usual one: from the dominant model of medicineby classification to reinstatement of the clinical dimension. Thisattributes importance to a research approach to problems, andcalls for the construction of networks both within occupationalmedicine and between disciplines.
Key words: new risks, work-related psychosocial risks, flexibility.
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