ELEZIONI EUROPEE DEL 12-13 GIUGNO 2004, UNA QUESTIONE DI COSCIENZA
Riflessioni del Politico Solitario
Sono un berlusconiano convinto e come tale non mi sento secondo a nessuno. Questo però non significa chiudere gli occhi di fronte alla realtà. Come tutti gli uomini che hanno fatto la storia e come tutti gli esseri umani, Silvio Berlusconi non è immune da errori (egli ha fatto e farà storia).La sua discesa in campo politico prometteva una “rivoluzione copernicana” che avrebbe dovuto cambiare l’Italia, rivoluzione che potrebbe essere sintetizzata in questi 5 punti:
1°- evitare che l’Italia venisse governata dai comunisti & C.;2°- dare all’Italia infrastrutture, modernità e prestigio internazionale; 3°- combattere la burocrazia e gli sprechi;4°- eliminare vergognosi privilegi; 5°- dare dignità alla politica. Mentre sui primi 3 punti Silvio Berlusconi e il suo partito si sono comportati bene, sui punti 4 e 5 hanno fallito. Se Berlusconi non saprà dare urgentemente risposte concrete ai punti 4 e 5 che sono basi essenziali per un partito e per la società, si andrà incontro a sconfitte certe e continue. Poiché le mie osservazioni e i miei progetti sono considerati insignificanti e inutili dai politici, anche il mio voto è da considerare insignificante e inutile. Per questo motivo e per l’irresponsabilità dei reggenti, non mi è restato altro, per dissentire, che disertare l’urna elettorale. Non mi sentirò più di votare per il partito meno peggio degli altri; andrò a votare solo per quel partito che mi saprà dare entusiasmo e speranza. Tarcisio Moroni Ancona, 15.06.2004
Editoriale, 2006-02-24
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