Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 18:36 di Ven 11 Nov 2022
•  Home
•  Primo Piano
•  Cronaca e Attualità
•  Sport
•  Cultura e Spettacoli
•  Recensioni
•  Sociale
•  Interviste
•  In...form @ zione In...sicurezz@
•  Benessere e Salute
•  Archivio
•  Foto e Vignette
•  Editoriali
•  in Vetrina
•  Media Center
Mascalzone TV
il mascalzone

TG RaiNews24
Oblò: Appunti e Spunti
Calcio, Calci e Calciattori
Quelli che...
Speciali
A...gricoltura
InformaGiovani
Play List
Cactus
NewsLetters
Scrivi al Direttore
Meteo
Farmacie di Turno
Orario Trasporti Marche
Vangelo del Giorno
Links
Homepage >> Recensioni
“Non ho risposte semplici. Il genio del cinema si racconta” (Minimum Fax, 2007)

Stanley Kubrick “Non ho risposte semplici”

«L’uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche nel caso in cui scelga il male. Privarlo di questa possibilità di scelta significa renderlo qualcosa di subumano: un’arancia meccanica, appunto.»

“Non ho risposte semplici” è un volume fondamentale per capire cosa si nasconde dietro la visionaria creatività di Stanley Kubrick, uno dei maggiori cineasti di sempre, per alcuni il più grande di tutti. Trattasi di una raccolta di interviste concesse da Kubrick in occasione dell’uscita dei suoi film e copre un periodo che va dal 1959 al 1987. Come noto, infatti, nel 1999 il regista morì immediatamente dopo aver ultimato “Eyes Wide Shut”, pertanto non ci sono interviste relative al suo ultimo film. Si arriva fino a “Full Metal Jacket”, quindi, passando per il rinnegato “Spartacus”, alla regia del quale Kubrick subentrò in corso d’opera, per l’adattamento nabokoviano di “Lolita”, per l’inarrivabile trilogia di fantascienza (“Il Dottor Stranamore”, “2001: Odissea nello spazio”, “Arancia meccanica”), per il progetto sempre naufragato di portare sul grande schermo la vita di Napoleone, per l’ambizioso “Barry Lyndon” e per le innovazioni horror di “Shining”. Nel corso delle trecento pagine del libro si scoprono le manie dell’uomo Kubrick (la paura del volo, la pignoleria con cui correggeva le interviste rilasciate dai lui stesso, la passione per gli scacchi) e il metodo di lavoro del genio (le letture sfrenate alla costante ricerca del materiale tematico da adattare, la scelta degli attori, la pignoleria e lo stakanovismo nelle riprese, l’amore per il crudo realismo, la dedizione al montaggio come forma d’arte peculiare del fare cinema).
Lontano dalla figura di intellettuale che i più associano immediatamente al suo nome, Kubrick era in realtà una persona pragmatica e poco interessata alle speculazioni sui significati reconditi delle sue pellicole, quasi propenso a rifiutare gli elementi filosofici e metafisici presenti nel suo cinema o quantomeno a lasciarli all’esperienza soggettiva dello spettatore, specie nell’essenziale “2001: Odissea nello spazio”, a proposito del quale diceva «il film diventa qualsiasi cosa lo spettatore vi veda dentro, se il film suscita emozioni e penetra nel subconscio dello spettatore, se stimola, seppure in modo grezzo, i suoi aneliti e impulsi mitologici e religiosi, allora è riuscito nel suo scopo»: molto antieuropeo in questo atteggiamento, tipicamente americano, nonostante nel corso della sua vita il regista abbia più volte dovuto subire accuse di antiamericanismo, per via della sua scelta di vivere a Londra. Quella che viene fuori leggendo le sue stesse parole e, associando queste ultime nella mente alle immagini indelebili dei suoi capolavori, è la figura di un uomo completamente dedito alla sua arte, solitario, a tratti impenetrabile, decisamente pessimista sul destino dell’uomo nei confronti degli strumenti e dei simboli di civiltà e di civilizzazione, dal monolite al computer, dalla rieducazione barbara al fucile, dalla bomba alla maschera usata per partecipare ad incontri orgiastici. Un regista discusso, spesso incompreso e malinterpretato, autore di pellicole che, nessuna esclusa, hanno bisogno di tempo e di visioni ripetute prima di entrare nell’immaginario dello spettatore e non uscirne più.

Stanley Kubrick, Filmografia:
Fear and Desire (Paura e desiderio), 1953; Killer’s Kiss (Il bacio dell’assassino), 1955; The Killing (Rapina a mano armata), 1956; Paths of Glory (Orizzonti di gloria), 1957; Spartacus, 1960; Lolita, 1962; Dr. Strangelove, or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb (Il Dottor Stranamore, ovvero: Come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba), 1964; 2001: A Space Odyssey (2001: Odissea nello spazio), 1968; A Clockwork Orange (Arancia meccanica), 1971; Barry Lyndon, 1975; The Shining (Shining), 1980; Full Metal Jacket, 1987; Eyes Wide Shut, 1999.  

 Pierluigi Lucadei

Recensioni

 Articolo letto 964 volte. il 02 Jul 2007 alle 16:12
 
TIRO A VOLO/ EUROPEI, D’ ANIELLO VINCE L’ORO NEL DOUBLE TRAP 16 Jul 2009 alle 01:37
HOCKEY PRATO/ DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE LUCA DI MAURO 16 Jul 2009 alle 01:34
AUTOMOBILISMO/ PIKES PEAK 2009 AL VIA L’ 87ESIMA EDIZIONE 16 Jul 2009 alle 01:26
AUTOMOBILISMO/ CAMPIONATO ITALIANO VELOCITÀ MONTAGNA 22ª LIMA ABETONE TROFEO FABIO DANTI 16 Jul 2009 alle 01:22
AUTOMOBILISMO/ IL TROFEO RALLY A SAN MARTINO DI CASTROZZA 16 Jul 2009 alle 01:18
Prima Ironman all’estero per il fermano Giacomo Riposati 16 Jul 2009 alle 01:14
E... state a Cossignano. Calendario delle manifestazioni estive 16 Jul 2009 alle 00:58
Manifestazione pro Borsellino il 19 Luglio a San benedetto del Tronto 16 Jul 2009 alle 00:43
Prima riunione della Giunta provinciale 15 Jul 2009 alle 22:10
Italia Wave Love Festival, domani si parte 15 Jul 2009 alle 19:10
dall'UnivPM 15 Jul 2009 alle 18:04
Cordoglio per la scomparsa del professor Domenico Maffei 15 Jul 2009 alle 17:57
Territorio di qualità. Parole al vento! 15 Jul 2009 alle 17:53
Moda e Cabaret di Confartigianato 15 Jul 2009 alle 17:39
Salvatore Niffoi agli “Incontri con l’autore” 15 Jul 2009 alle 17:13
AD UNICAM CONVEGNO SULLE MALATTIE NEURODEGENERATIVE 15 Jul 2009 alle 17:09
dalla Città 15 Jul 2009 alle 16:58
AVVERTENZE ONLINE 15 Jul 2009 alle 09:06
E' scomparso questa notte Luigi "Giggiò" Coccia, alias 'Tamburello' 15 Jul 2009 alle 01:35
Anghiò: il "pesce povero" arricchisce il territorio 15 Jul 2009 alle 00:21
 
La crisi si fa sentire anche tra gli avventori del Bar King


Africa e i potenti del G8
Berlusconi_Obama
di Lucio Garofalo

Berlusconi: "Il G8 è stato un successo, sono stati stanziati 20 miliardi per l'Africa". In realtà, il vertice de L'Aquila si è concluso con una serie di clamorosi fallimenti rispetto agli ambiziosi obiettivi fissati nell'agenda
... continua
© 2003 - 2006 ilmascalzone.it
Via Santa Caterina 17 - 63039 - San Benedetto del Tronto
Testata Giornalistica registrata il 9 giu 2003 al n. 402 del Registro Stampa del Tribunale di Ascoli Piceno - Direttore Responsabile: Pietro Lucadei
webtoo.it