di Riego Gambini
Cominciamo dai progetti di future imponenti gettate di cemento armato, su una città che negli anni è stata fin troppo appesantita?
Da un traffico cittadino e l’aria che in alcune zone è spesso simile a quella di una metropoli?
Dall’avveniristica futura centrale nucleare in zona Sentina?
Dall’intento di aprire il futuro porto di San Benedetto del Tronto, adeguatamente ampliato, alle rotte commerciali?
Dallo strano odore e chiara presenza di gasolio che ciclicamente, da tempo, è visibile nell’acqua di mare del porto cittadino?
Dal pascimento della spiaggia con la sabbia della stessa portuale?
Dall’erosione delle coste che spaventa alcuni ma arricchisce, senza interruzione di continuità, altri?
Dal Powerboat che tanto piace ad una parte della cittadinanza?
Dalla cantieristica desiderosa in futuro di costruire o perlomeno riparare Yachts miliardari, mercato che sembra non conoscere crisi come quello … degli psicofarmaci (per cui invito anche i farmacisti locali ad attrezzarsi )?
Dalle notti bianche e dalle annesse megadiscoteche all’aperto?
Dalle strane morie di cefali di fine stagione che tecnici del settore hanno però definito ‘cicliche’ ?
Dalla modalità di pesca commerciale che ha quasi praticamente spopolato l’Adriatico?
Dall’aumento di temperatura e acidificazione dell’acqua marina indiscutibilmente effetto dell’opera dell’uomo?
Dal punteruolo rosso, di cui poco si parla, ma a cui tanto piacciono anche le palme della nostra zona?
Ho certamente dimenticato altri punti importanti da cui possiamo partire, però nel frattempo mi chiedo e vi chiedo: ma il progetto del Parco Marino del Piceno, che fine ha mai fatto? Troppo sconveniente per una parte dell’economia locale? Ma chi determina cos’è conveniente o sconveniente? E se questa forma di protezione ambientale a qualcuno risulta addirittura sconveniente, di quale forma di ecoturismo stiamo parlando? Crediamo veramente che i cittadini nord europei, con la loro ben differente Cultura all’ambiente, si lasceranno prendere in giro da noi? Crediamo veramente possibile che un superficiale intervento di lifting possa trasformare un corpo vecchio e stanco in un organismo sano e vitale? Saranno necessarie ben altre cure.
Non sarà solo l’istallazione di qualche pannello solare, fortemente supportata da interventi economici esterni, che ci aiuterà a diventare una città più desta ed eco-responsabile. Non saranno i vessilli multicolore come le innumerevoli bandiere Blu, Verdi, Arancioni elargite con grande “generosità” e i più recenti attestati di qualità, come ad esempio l’Ecolabel, a farci guadagnare, sul campo, la fiducia e la stima del mercato straniero e non. Questi attestati possono essere considerati punti di partenza sui quali però dovremmo costruire qualcosa di più solido e concreto di una bandiera e di un logo. E’ necessaria una più profonda e reale volontà di trasformazione, che dovrà dapprima nascere e crescere nell’intimo d’ognuno di noi, per poi manifestarsi come coerente volontà trasformatrice di un’intera comunità .
Dopo oltre cinquant’anni di turismo locale, più o meno organizzato, oggi stranamente ci meravigliamo se oltralpe sono pochi coloro che conoscono anche solo il nome di questo nostro ospitale territorio. Ho vissuto per lungo tempo in terra straniera, in quella Germania di cui si legge e si parla nella stampa locale, ma quasi mai ho avuto il piacere di costatare importanti iniziative d’informazione turistica, su scala nazionale, da parte degli operatori della costa Picena, i quali avrebbero dovuto investire maggiormente come invece hanno fatto i loro colleghi del vicino Abruzzo. Questa non è storia recente ma è storia che si ripete forse da sempre. Ora stiamo solo raccogliendo i frutti di ciò che abbiamo seminato nel tempo e il raccolto ci desta grande preoccupazione, ci fa quasi paura. Abbiamo egoisticamente goduto e sfruttato all’osso le ricchezze e le incredibili bellezze di un territorio che inizia inesorabilmente ed inevitabilmente a mostrarci il conto: prendere senza dare nulla in cambio è una regola che la Natura non ammette e non contempla. Le Leggi Universali non sono mai stabilite dall’Essere Umano, il quale invece, per evitare poi di doversi ad esse genuflettere, dovrebbe imparare a rispettarle maggiormente come anche un po’ a temerle.
Per cui se gli operatori locali del settore desiderano seriamente costruire un futuro turismo non solo ecosostenibile ma anche coerentemente eco-logico, cioè nel rispetto del regolamento logico di questo condominio, dovranno fare ammenda e rivedere, credo in modo sostanziale, i loro intenti di futuro sviluppo sostenibile e le relative pratiche attuazioni.
Il resto sono solo belle parole che il vento (in questa settimana forte ed intenso prevalentemente da Nord – Nord Est), senza nemmeno accorgersene, porterà via.