di Giovanna Maggiani Chelli*
30/10/2008 - La Giunta Regione Sicilia ha approvato il DDL, il voto sui beni confiscati ,affinchè gli stessi restino alla Sicilia, “come ristoro del danno cha la Sicilia ha subito e subisce a causa della criminalità e come dimostrazione tangibile del controllo del territorio”, modificando quindi in tal senso la Legge Rognoni- La Torre.
Erano tutti fiorentini e spezzini i morti di Firenze del 27 Maggio 1993, per mano del gotha di “cosa nostra” siciliano, così come fiorentini e spezzini sono i nostri invalidi più gravi.
Chiediamo pertanto che il denaro e i beni confiscati alla mafia “cosa nostra”, che ha eseguito e ordinato la strage di via dei Georgofili, denaro oggi depositato nelle banche, venga utilizzato immediatamente per far fronte alle sentenze scaturite dalle cause civili, che noi abbiamo intrapreso contro uomini che dalla Sicilia sono venuti in “Continente “ a massacrarci.
Chiediamo che i risarcimenti avvengano attraverso il Fondo 512 del 1999, oggi privo di risorse, rispettando così anche quanto sancito dalla legge 575 del 1965 (Rognoni -Pio La Torre)che prevede prima di tutto si pensi alle vittime dirette della mafia e poi al sociale.
Insistiamo la criminalità organizzata ha sfruttato e sottratto linfa a l’intera economia del Paese, non solo a quella siciliana.
Ancora una volta rammentiamo che Bernardo Provenzano disse a Leoluca Bagarella : fai pure le stragi, va a Roma ,Firenze, Milano , e ciò può solo voler dire che la mafia aveva e ha interessi importantissimi da curare anche in “continente, interessi che nel quotidiano strangolano l’intera economia di tutte le Regioni d’Italia”.
*Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
MAFIA: PARENTI VITTIME, NO A DDL SICILIA SU BENI CONFISCATI
(ANSA) - PALERMO, 30 OTT - L'associazione dei familiari delle
vittime della strage di via Georgofili contesta in una nota il
Ddl della giunta regionale che prevede che i beni confiscati
alla mafia restino alla Sicilia "come ristoro del danno cha la
Sicilia ha subito e subisce a causa della criminalità e come
dimostrazione tangibile del controllo del territorio".
L'associazione ricorda che "erano tutti fiorentini e
spezzini i morti di Firenze del 27 Maggio 1993, per mano del
gotha di Cosa Nostra siciliana, così come fiorentini e spezzini
sono i nostri invalidi più gravi". "Chiediamo pertanto -
prosegue la nota - che il denaro e i beni confiscati alla mafia
che ha eseguito e ordinato la strage di via dei Georgofili venga
utilizzato immediatamente per far fronte alle sentenze
scaturite dalle cause civili, che noi abbiamo intrapreso contro
uomini che dalla Sicilia sono venuti in 'continente' a
massacrarci". L'associazione chiede a questo proposito di
rispettare quanto sancito dalla legge Rognoni-La Torre "che
prevede prima di tutto si pensi alle vittime dirette della mafia
e poi al sociale".
COM-NU/GIM
30-OTT-08 12:48 NNNN