OSAKA, 2006-11-16 - L’Italia torna in campo per la medaglia di bronzo dopo aver affrontato la delusione della semifinale di ieri. Dall’altra parte della rete la Serbia Montenegro, unica squadra ad averci battuto in questo Mondiale. E’ una partita da giocare con grande aggressività visto il valore delle avversarie e vista la posta in palio, ma le ragazze azzurre sembrano essere contratte e bloccate.
L’avvio del set è equilibrato, tutte e due le formazioni sfruttano al meglio la fase cambio palla fino all 8-8. Poi la luce si spegne e le azzurre subiscono il servizio di Djersilo per sei turni consecutivi. L’Italia ritrova ordine e compostezza, c'è la forza di piazzare un mini break, ma su servizio di Spasojevic la Serbia scappa di nuovo via (17-11). Dal fondamentale più in ombra del torneo mondiale, il muro, arrivano due muri punto consecutivi delle italiane con Paggi e Fiorin che fanno sperare (20-22). La Citakovic con una fast piazza il 23° punto ma Vale Fiorin, entrata per Piccinini e subito positiva, risponde immediatamente, Simona Rinieri si fa murare e la Serbia conquista 3 palle set. La prima è annullata da Paola Paggi, ma la seconda è messa a terra da Jelena Nikolic.
Nel secondo parziale Barbolini conferma Valentina Fiorin nello starting six. L’avvio è ancora serbo che mette con scioltezza a segno un ace su Rinieri ed un attacco con Nikolic, le avversarie hanno ottenuto un risultato storico, oltre ad essere state la più bella sorpresa del torneo, e vogliono continuare a sognare. Il tecnico azzurro sul 1-4 è costretto a chiamare time out quando vede la squadra non cambiare atteggiamento. Non solo le azzurre non riescono ad imporre il proprio ritmo, ma come nella partita di ieri, sembrano soffrire particolarmente a livello mentale la potenza. Tantissimi gli errori italiani e la Serbia vola sul 3-8 e poi sul 4-10, tanto che Barbolini chiama il suo secondo time out. Per il bronzo serve più che mai una reazione e cambiare atteggiamento da subito, la Serbia gioca con determinazione e lucidità, le avversarie sono attente in difesa e aggressive in attacco: il 12-21 che l’Italia subisce senza orgoglio è più che mai esplicativo. Un attacco di Ortolani (ha rilevato Rinieri), due errori avversari ed un muro di Anzanello fanno respirare la manovra italiana (15-21). La Djersilo conquista la prima di cinque palle set, ma Martina Guiggi annulla la prima, un muro di Lo Bianco si occupa della seconda. Sul 24-22 il tecnico Terzic chiama time out per fermare la rincorsa italiana e trovare il punto vincente con Djersilo che vale il secondo parziale.
Barbolini cambia di nuovo formazione e l’Italia parte con un’altra marcia: un muro di Guiggi, un attacco di Ortolani e un ace di Piccinini ed un altro attacco di Guiggi valgono il massimo vantaggio azzurro in questa partita. La Serbia reagisce immediatamente e trova prima la parità sul 7-7 e poi con Nikolic il sorpasso. Il 12-10 avversario spinge Barbolini a rinunciare anche a Francesca Piccinini ed a lanciare di nuovo Valentina Fiorin perché sono proprio le riserve a giocare la miglior partita. La Serbia continua a giocare con grandissima continuità e costruisce tassello dopo tassello il proprio vantaggio, al secondo time out tecnico è avanti 16-11. Dalla zona di servizio Lo Bianco e Ortolani puniscono e riportano l’Italia sul 17-18. Su servizio di Citakovic la Serbia allunga di nuovo: Djersilo e Nikolic sono arme vincenti e continue ed è proprio Djersilo che conquista la prima di sei palle match. L’opposta serba schiaccia la prima out e Guiggi piazza due muri. L’azione che vale il bronzo parte dal nostro servizio: Nadia Centoni spara fuori e regala una meritatissima e storica vittoria alla Serbia Montenegro.
Anche oggi l’Italia esce dal campo delusa e affranta, nelle due partite più importanti non è riuscita ad imporre il proprio ritmo, rimanendo così alla soglia del podio.
I COMMENTI DI MASSIMO BARBOLINI E DELLE AZZURRE
Massimo Barbolini: “In due giornate abbiamo fatto dimenticare quello che di buono avevamo fatto nelle precedenti due settimane. Per la sconfitta con la Russia ci sono più attenuanti, loro sono una squadra forte che ha giocato molto bene nell’occasione. Con la Serbia, meno. Oggi le nostre avversarie ci sono state superiori tecnicamente, ma anche come approccio alla gara. Il mio rammarico più grande è quello di non averle fatte reagire, non abbiamo usato tutte le nostre armi per raggiungere il terzo posto, che sarebbe stato un grande risultato.”
Paola Paggi: “Non è finita come ci si aspettava. Volevamo tornare a casa con una medagli al collo ed invece è arrivata questa delusione. Russia e Serbia sono cresciute rispetto allo scorso anno, sono divenute squadre temibili e qui ci hanno battuto.”
Nadia Centoni: “Sono troppo delusa per questo quarto posto, non era quello che ci aspettavamo. Era una partita importante, la partita per la nostra medaglia, per la quale abbiamo lavorato tanti mesi e l’abbiamo sbagliata.”
Francesca Piccinini: “ Abbiamo giocato malissimo, non ha funzionato niente. Loro hanno fatto quello che dovevano fare, noi no. Abbiamo lavorato tanto, non per il quarto posto. Non riesco a valutare positivamente il nostro campionato del Mondo.”
Simona Rinieri: “Sono molto dispiaciuta perchè non siamo riuscite a far vedere la squadra che siamo.”
IL RISULTATO DELLA FINALE 1°/2° POSTO
RUSSIA - BRASILE 3-2 (15-25; 25-23; 25-18; 20-25; 15-13
(da legavolleyfemminile.it)
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