Brillante esordio letterario per Francesco Tranquilli. “Blackout” (Arduino Sacco editore) è un sorprendente romanzo giallo, un “noir” di provincia con una “location” d’eccezione: la nostra città, S. Benedetto del Tronto. Protagonista della vicenda il professor Paolo Parigi, docente dell’istituto Alberghiero, appassionato d’opera, confessore privilegiato di colleghi ed alunni, simpatizzante (tra i pochi…) di un aspramente criticato monumento cittadino, e con un debole (dichiarato in apertura) per gli scritti giornalistici di Gianni Mura. Come non provare una certa simpatia per lui? Siamo alla vigilia di un Natale insolitamente caldo, c’è un’aria vacanziera nell’Istituto ma per il prof. Parigi si prepara una giornata singolare, improbabile, indimenticabile. È mattina presto e la preside Magda Gambacorta viene trovata uccisa nella sua stanza proprio dal professore che piuttosto maldestramente “scombina” la scena del delitto. Per una serie di circostanze diventa lui il principale indiziato. Per l’innocuo sostituto procuratore Biondi il caso deve chiudersi quanto prima, non c’è da perder tempo, e poi le vacanze lo attendono, ma il bonario maresciallo Principe che segue le indagini ed ha un certo fiuto, vuole andarci piano e vederci chiaro. Ha una squadra di fedelissimi su cui può contare compreso l’appuntato Curto, ex allievo del prof. Parigi. Con il passare dei giorni aumentano i sospettati, gli’interrogatori si fanno particolarmente serrati ed il cielo diventa sempre più grigio come l’umore di molti dei protagonisti. Altre storie, più o meno torbide e legate all’omicidio vengono lentamente alla luce. Persone ambigue, infide, dalla doppia vita entrano in gioco nell’intricata vicenda. Non mancano alcune storie sentimentali, schermaglie amorose che fanno da cuscinetto in una trama noir davvero coinvolgente. L’ostinazione e la perseveranza del maresciallo Principe e della sua squadra verranno premiate, dieci giorni di ricerche porteranno alla scoperta dell’assassino, ma nella vita di molti protagonisti resterà un fondo di amarezza ed anche nella vita del professor Parigi ci sarà una svolta, un cambiamento quasi annunciato, inevitabile.
Finalmente un giallo che si legge con piacere, senza fatica, grazie all’accattivante ambientazione, ad una trama ben congegnata ed, in particolare, ai dialoghi, incisivi, calibrati, ironici, spassosi anche nei momenti più drammatici. Direi che sono proprio i dialoghi la vera forza di questo romanzo, i veri protagonisti del libro che, senza pause, descrivono mirabilmente ogni personaggio ed ogni passaggio del racconto. L’autore, che lavora da tempo nel teatro, li gestisce a meraviglia. Anche l’arma dei Carabinieri ne esce bene; giusto così, onore al merito. Al diavolo tutti i luoghi comuni.
Un’opera prima convincente e confortante per il panorama letterario locale e nazionale.
L’autore si descrive così: è nato (nel secolo scorso), vive e lavora a San Benedetto del Tronto (AP), dove prova a insegnare Francese nel locale Istituto Professionale Alberghiero. E' laureato in Letteratura Francese alla Sapienza, parla tre lingue e mezza, ha studiato canto, recitazione e regia, e in passato si è esibito nei tre ambiti con risultati che i posteri sentenzieranno. Ha scritto riduzioni teatrali e testi originali, altri ne ha tradotti dall'inglese e dal francese. Ha pubblicato alcune traduzioni di prose di Léo Ferré nell'antologia "Léo Ferré. L'arte della rivolta" a cura di M. Macario uscito per Selene Edizioni (Milano). E' appassionato da sempre di teatro musicale, di opera in particolare. E' sposato e ha due figli.
Questo è il suo primo romanzo (edito). Non è autobiografico.
La notizia è recente: Francesco Tranquilli con il racconto “Il topo” è risultato vincitore di “Giallocarta 2009” , concorso nazionale per scrittori di gialli che si svolge a Civitanova Marche e che si avvale dell’autorevole consulenza dello scrittore-magistrato Giancarlo De Cataldo. Un’ulteriore soddisfazione per il bravo e giovane autore sambenedettese.
Renzo Vitellozzi, 5 giugno 2009