Ad Ancona i “Tratti dell’anima” di Floriano Ippoliti
Dopo il successo avuto a Palazzo Venezia a Roma, la mostra arriva nella città natale del Maestro presentando una chiave scultorea
ANCONA, 2007-03-14 - Dopo il successo della rassegna a Palazzo Venezia a Roma, nel settembre scorso, Floriano Ippoliti torna nella sua città natale. L’esposizione “Tratti dell’anima – Tra oro e buio”, precedentemente voluta nella Capitale dal sovrintendente al Polo Museale Romano Claudio Strinati, arriva ad Ancona, presso il luogo d’arte Artessenza.
Dal 17 marzo al 6 aprile sarà visibile l’affascinante mondo di Ippoliti fatto di storie, miti, epopee, eroi irraggiungibili e allo stesso tempo così vicini e contemporanei. Personaggi rapiti all’antichità e che nelle opere del Maestro rivivono con grazia e segno strettamente odierni. Una mitologia dell’attualità dove le suggestioni provenienti dal passato si fondono al presente.
La mostra anconetana propone un ciclo di opere diverso rispetto a quella romana, prediligendo alla pittura la scultura di Ippoliti, ma anche qui ritornano tutti gli ingredienti fondamentali del suo successo. Protagonisti i suoi bronzi, che sembrano aspirare al divino, con una purezza di contorni sempre anelante alla classicità. Saranno esposti anche alcuni dipinti e alcune sanguigne su travertino, pezzo forte dell’esposizione romana che aveva conquistato per la sua qualità e forza espressiva.
“Ippoliti convoca una rassegna di modelli, maestri, tecniche, stili e compie l’orbita di un’arte che sceglie i sentieri di una metafisica del senso e del segno, del colore e della pienezza delle “stanze” dei suoi dipinti per celare le trame crudeli e splendenti del reale, la sua aspra natura che oscilla, perenne, tra grazia e orrore, tra oro e buio” scrive Francesco Scarabicchi, scrittore e poeta, autore insieme a Dino Del Vecchio dei due testi critici presenti sul catalogo, appendice di quello di Roma.
“Nelle sculture si identificano i contrassegni di una contaminazione culturale per la quale acuisce, alla luce del mito e della romanità, la ricerca dell’aura perduta; il valore magico della rigenerazione di un mondo enigmatico proprio della classicità” gli fa eco Del Vecchio, noto critico d’arte.
La mostra sarà inaugurata sabato 17 marzo alle 18. Orari di visita: da lunedì a sabato dalle 16 alle 21.