Test Drive-La prima cabrio Mitsubishi
LA GIAPPONESE IN BIKINI di Bruno Allevi SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La moda della coupè – cabriolet, lanciata da pochi anni sul mercato auto mondiale, continua a fare proseliti: infatti tocca ora alla Mitsubishi dire la propria in questo segmento. E lo fa scoprendo la sua utilitaria: la Colt, che per l’occasione diventa Colt CZC. La spiderina sollevantina è proposta con un solo motore 1500 da 109 o 150 cv, in allestimento unico, poi arricchibile con il Luxury Pack e la vernice metallizzata. Le differenze fra la Colt Berlina e la Colt Cabrio sono poche: infatti le auto, a parte il tetto (rigido e retrattile elettricamente in pochi secondi nel bagagliaio) sono pressoché identiche, presentando lo stesso muso giovane e sportivo e lo stesso gruppo ottico posteriore. Internamente lo spazio a disposizione è quello di una cabrio: quindi posti posteriori sacrificati e posti anteriori comodi. Molto chiari e puliti sono sia la consolle centrale che il quadro strumenti (derivanti dalla berlina). Particolare poi è il comando di apertura chiusura del tetto: non si trova come ci si potrebbe aspettare nei pressi dello specchietto retrovisore, ma nei pressi dei comandi alzacristalli elettrici sullo sportello a sinistra del lato guidatore. E ora le sensazioni di guida al volante della prima cabrio della casa del trifoglio rosso: la Colt CZC in prova era la 1500 109 cv da 18075 €. Quest’auto risulta essere molto adatta per la stagione estiva, ma anche per il periodo invernale, poiché con il tetto retrattile si trasforma in poco tempo in una bella coupè. Molto brillante poi è il motore 1500 da 109 cv, che fa scattare questa cabrio – coupè sia in autostrada che in città. Unico neo è l’abitabilità posteriore, ma gli ingegneri italiani (l’auto è costruita negli stabilimenti Pininfarina) non potevano fare miracoli, causa la compattezza dell’auto di partenza (la Colt Berlina, l’utilitaria della casa giapponese). Infine i prezzi: la 1500 109 cv viene 17550 €, la 1500 Turbo 150 cv viene 22550 €.
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