Festival di Cinema Sociale
AREZZO - Da domenica 19 a venerdì 24 ottobre si svolge ad Arezzo e nelle quattro vallate circostanti “Questioni di solidarietà: volontariato allo specchio del cinema”. Si tratta di un Festival cinematografico organizzato dalla Delegazione Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana) di Arezzo, Festival che propone in concorso pellicole italiane prodotte negli ultimi 5 anni che affrontano in maniera significativa tematiche di ambito sociale. Ospite d’eccezione il regista Paolo Virzì che sarà presente alla serata finale in occasione della proiezione fuori concorso del suo ultimo lavoro “Tutta la vita davanti” e del film vincitore del Festival.
Il programma si articola in sei serate di cui la prima ha luogo ad Arezzo al cinema Eden domenica 19 ottobre con la proiezione di “L’aria salata” (2006) di Alessandro Angelini, con Giorgio Pasotti e Giorgio Colangeli. Il film, ambientato in un carcere, racconta vicende umane che si intrecciano nella crudezza di questo ambiente. A seguire il giorno successivo a Monte San Savino (Cinema Teatro Verdi) “Un silenzio particolare” (2004) di Stefano Rulli, la storia del piccolo Matteo affetto da problemi psichici e dei suoi genitori che per il figlio aprono un agriturismo per ospitare bambini con varie difficoltà. Terza proiezione a Sansepolcro (Cinema Nuova Aurora) martedì 21 con il recente “Il resto della notte” (2008) di Francesco Munzi che racconta il mondo dell’immigrazione e delle colf in un quadro complesso del Nord Italia. Mercoledì 22 ottobre a Bibbiena (Loc. Soci Cinema Italia) “Rosso come il cielo” (2005) di Cristiano Bortone. Tratto da una storia vera, questo film racconta il percorso di un uomo, cieco dall’infanzia a causa di un incidente, e della sua tenacia nel reagire e nel cercare di condurre una vita normale pur in mezzo a molte difficoltà. L’ultima pellicola in concorso è “La guerra di Mario” (2005) in programma giovedì 23 a Montevarchi (Montevarchi Auditorium comunale Via Marzia), pellicola incentrata sulle tematiche dell’affido familiare con Valeria Golino tra i protagonisti.
Venerdì 24 ottobre serata conclusiva di nuovo ad Arezzo (Cinema Eden), con inizio anticipato alle 20,30: proiezione fuori concorso di “Tutta la vita davanti” (2008), ultimo successo di Paolo Virzì con Sabrina Ferilli, Elio Germano, Valerio Mastandrea, lucido film sulla precarietà lavorativa del nostro tempo. A seguire sarà proiettato il film vincitore del concorso tra le cinque pellicole presentate durante il festival. Paolo Virzì sarà presente in sala assieme ad Andrea Volterrani, esperto di comunicazione sociale e docente dell’Università di Siena e a Simone Emiliani, critico cinematografico di Sentieri Selvaggi. Volterrani e Emiliani fanno parte assieme a Piero Paolo Matteini, archivista della Cineteca di Firenze e già collaboratore della Scuola nazionale di Cinema-Cineteca nazionale e del Museo del cinema di Torino e a Stefano Cipriani della giuria del Festival, giuria presieduta da Guido Fink, critico cinematografico di fama nazionale, che avrà il compito di premiare nella serata conclusiva il regista della pellicola vincitrice.
Tutte le proiezioni, ad ingresso libero, sono precedute da una presentazione del film e tenendosi ad Arezzo e nelle quattro splendide vallate della provincia aretina - Valdichiana, Valtiberina, Casentino e Valdarno - rappresentano un ideale percorso di un angolo di Toscana fatto di territori ricchi di storia e di bellezze paesaggistiche.
“Questioni di solidarietà: volontariato allo specchio del cinema”, una manifestazione del tutto nuova nel suo genere, affonda le proprie radici nella realtà delle oltre 2.500 associazioni di volontariato toscano di cui Cesvot è organizzazione di costante riferimento e supporto, con compiti di formazione, consulenza, assistenza alla progettazione e di promozione di attività di ricerca, documentazione, informazione. Il Festival si rivolge anzitutto ai volontari e agli operatori delle associazioni di volontariato, perché attraverso la cinematografia possano approfondire ulteriormente le ragioni del proprio impegno, ma contestualmente a tutta la cittadinanza, nella convinzione che il cinema d'autore, a differenza di quello commerciale, muovendosi quasi sempre sul piano critico nei confronti della società e scavando in profondità nei meandri dell'esistenza e delle sue difficoltà, rappresenta un esercizio non solo meramente artistico e culturale, ma caratterizzato anche da una forte tensione educativa e da una proposta per un'azione di promozione umana e sociale.
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