L’artista marchigiano proporrà una personale a Palazzo Venezia, curata da Artessenza di Ancona, con progetto scientifico di Armando Ginesi e Claudio Strinati
ANCONA, 2006-07-0 - Un artista anconetano a Roma, nelle sale dell’antico Refettorio di Palazzo Venezia, a rappresentare la vivacità dell’arte contemporanea marchigiana. Floriano Ippoliti propone nella Capitale e sulla piena scena nazionale una personale, dall’8 settembre al 6 ottobre, toccando così uno dei momenti più alti del suo cammino artistico.
Il progetto scientifico della mostra è seguito dal principale critico d’arte marchigiano Armando Ginesi e dal professore Claudio Strinati, soprintendente del Polo Museale romano. È stato proprio il professor Strinati a voler fortemente l’artista dorico a Roma, apprezzandone molto la sensibilità artistica e la qualità linguistica.
Saranno ventiquattro le opere di Ippoliti esposte, ripercorrendo la sua arte dalla fine degli anni Novanta fino ai lavori nuovi e recenti, in una rivisitazione dal citazionismo alla pittura a olio, all’uso di sanguigna applicata al travertino. Ippoliti, narratore della figurazione, ha avuto come prevalenti motivi ispiratori le fonti iconografiche rinascimentali e classicheggianti seicentesche, riuscendo a unire a questi riferimenti formali del passato altri di stretta contemporaneità, da connotati attuali e vivi, frutti della sua intensa creatività. Il passato in lui diventa presente, rivissuto dalla sua mano, che coglie i valori dell’antico e li fa propri, non imitandoli, ma scoprendoli.
Curatori dell’esposizione sono Adriano D’Annunzio e Anna Tombesi, i due artefici di Artessenza, il luogo d’arte da poco sorto ad Ancona in zona Baraccola. La mostra romana di Floriano Ippoliti sarà poi riproposta proprio nel capoluogo marchigiano, nella città natale dell’artista.
-BIOGRAFIA FLORIANO IPPOLITI
Floriano Ippoliti, nato ad Ancona il 19 ottobre 1954, apprende i primi rudimenti pittorici dal padre. Negli anni ‘70 si iscrive alla facoltà di Architettura dell’Università di Roma. In seguito studia presso alcuni restauratori per apprendere quelle tecniche artistiche che gli permetteranno di aderire negli anni ’80 alla corrente artistica definita Pittura Colta o Anacronismo, elaborata da critici del calibro di Maurizio Calvesi, Italo Tomassoni, Claudio Strinati.
Le prime mostre risalgono agli anni ’80; tra le più importanti quella allestita al Castello di Falconara Alta, la mostra allo Studio Marescialla di Bologna, quella allo studio Miele di Nola e di Ancona e l’esposizione alla Pinacoteca Comunale di Macerata e Ripe San Ginesio. Partecipa negli stessi anni a numerose collettive come quella del 1986 con Bruno D’Arcevia a Sirolo e interviene a molti premi come il Premio Isola di Lampedusa, il Premio Arte e Territorio a Collelongo. Nell’88 vince il Premio Salvi, l’anno seguente il Premio Marche. Intanto è la Galleria Schubert di Milano a sceglierlo così come Lucio del Gobbo e Bignardi per una mostra alla Galleria Mirandola di Los Angeles. Sempre nell’89 inizia il suo rapporto epistolare con Federico Zeri: oltre quaranta lettere nelle quali il critico esprime le sue considerazioni sui dipinti di Ippoliti.
Durante la prima metà degli anni ’90 espone alla Galleria il Bilico di Roma, alla Galleria Gioacchini di Ancona, e ancora alla Galleria Schubert di Milano. I suoi lavori vengono presentati alla Galleria Dosso Dossi di Ferrara, alla Pinacoteca di Sassoferrato, al Palazzo Ducale di Urbino. Nel ’96 è protagonista di “Postulati senza Dimostrazione” e di “La Pittura Colta in Italia” presso l’abbazia di Rodendo Saiano. Negli anni successivi è a Cortina d’Ampezzo presso Spazio Cultura, alla Triennale di Arte Sacra di Celano, alla mostra “L’arte iconica” curata da Armando Ginesi a Sassoferrato, a Mantova e Milano con “Misure uniche per una collezione “ di Serafino Fiocchi. Nell’98 la Repubblica di San Marino gli rende omaggio con una personale allestita nel Museo di Stato e nello stesso anno anche la sua città gli dedica una mostra presso la Mole Vanvitelliana.
Nel 2001, presso i prestigiosi spazi della Galleria della Cassa di Risparmio di San Marino, Ippoliti espone per la prima volta le sculture realizzate con sanguigna su travertino.
Continua l’esposizione delle sue opere fuori i confini regionali e nazionali, da Cortina, presso la Galleria Contini, al Museo Internazionale della Croce Rossa a Castiglione delle Siviere, da Bengasi in Libia a New York. Nel 2003 è a Parigi come rappresentante delle Marche e dell’Italia alla Fiera internazionale. Lo stesso anno è anche quello della svolta artistica, quando inizia a lavorare alla scultura in bronzo. Nel 2004 è presente a Castel di Lama con la mostra “Marche Arte 2004” e a Cefalù con “Artisti contemporanei”.
Tra le opere pubbliche realizzate ricordiamo le sculture per il Parco del Cardeto ad Ancona, quella per la Provincia di Ancona collocata a Jesi e quella per la Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche.