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MeconiAppunti: acqua, bene comune

L'acqua, bene comune. Se i Comuni cedono la privatizzazione dell'acqua, e con la Ciip Spa, l'hanno già ceduta, si perde il contatto con tutti gli altri beni comuni, tra cui il Paesaggio.

Alcuni giorni fa è stato inviato a tutto il popolo dell'acqua un documento (che di seguito v'inoltro di nuovo) con cui il Coordinamento Nazionale ha cercato di individuare alcune linee guida di quello che vorremo fosse il percorso del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua nel 2008.
Questo documento vuole essere, quindi, un punto di partenza, uno spunto da cui far partire una discussione a livello nazionale da parte di tutte le realtà locali.
Vorremo che questa consultazione porti nuove idee, nuove proposte per consolidare quanto già fatto sino ad ora di straordinario da tutt* noi. Proposte, idee, suggerimenti che verranno discusse tutt* insieme nell'Assemblea Nazionale che si terrà a Roma sabato 15 Marzo.
Vi sollecito, quindi, ad attivarvi affinchè questa discussione abbia luogo al livello più consono che ritenete opportuno (livello regionale, provinciale, territoriale).


Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

PER IL POPOLO DELL'ACQUA IL 2007 E' STATO UN ANNO STRORDINARIO.

COSTRUIAMO IL 2008 CON UNA CONSULTAZIONE DAL BASSO, DIFFUSA E COLLETTIVA

1. Premessa

La straordinaria manifestazione nazionale del 1 dicembre ha segnato, per quantità e qualità della partecipazione, una sorta di atto di nascita di un movimento per l'acqua di dimensione nazionale e ha portato a compimento un primo ciclo della mobilitazione sociale per l'acqua, le cui tappe precedenti sono state la messa in rete delle vertenze territoriali –attraverso la costituzione del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua- e la costruzione di una vertenza nazionale – attraverso la legge d'iniziativa popolare e la campagna di raccolta firme.

Crediamo sia fondamentale, dopo questa prima straordinaria fase del nostro comune percorso, riavviare in tutti i territori una fase di consultazione, che metta al centro un primo bilancio dei passi compiuti, sappia focalizzare potenzialità e difficoltà e costruisca collettivamente le future tappe che dovremo compiere assieme.

Nelle riunioni del coordinamento nazionale, tenutesi il 9 dicembre e il 18 gennaio scorsi, abbiamo preso due decisioni che sostanziano la necessità di consolidare il mantenimento di una struttura di supporto alle lotte territoriali e alla vertenza nazionale: verrà quindi mantenuta la segreteria operativa nazionale, affiancata da un ufficio stampa e comunicazione, ed è stata avviata una prima  discussione sulla costituzione dell'osservatorio nazionale sull'acqua, come struttura al servizio del Forum italiano dei movimenti per l'acqua.

Un ulteriore decisione presa è quella di costituire, con l'aiuto e i suggerimenti che potranno arrivare anche da tutte le realtà territoriali, un pool di esperti in campo giuridico, legale e amministrativo ,

che possa supportare tecnicamente le vertenze territoriali e le lotte in corso.

Dopo uno straordinario 2007, che ci ha visti impegnati a tambur battente nella raccolta firme per la legge d'iniziativa popolare  e nella realizzazione della prima manifestazione nazionale sull'acqua, l'anno che viene sarà altrettanto importante per il consolidamento del percorso costruito e per l'ottenimento di una vera svolta nelle politiche per l'acqua, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale, per l'approvazione delle legge per la sua ripubblicizzazione.

Dobbiamo tutte e tutti assieme costruirne le scadenze e i percorsi.

Al centro del progetto per il 2008 pensiamo vada messo l'obiettivo di consolidare ed estendere il movimento per l'acqua, rafforzandone la capacità progettuale e di proposta, il suo profilo vertenziale, sia a livello nazionale che territoriale, la capacità di collegamento fra i diversi soggetti (comitati, lavoratori ed enti locali).

Proponiamo che la consultazione dei movimenti per l'acqua avvenga attraverso riunioni e assemblee dimensionate sul livello più consono a ciascuna realtà (territoriale, regionale, macro-regionale etc.) e che si concluda con un'assemblea nazionale del movimento per l'acqua, da tenersi sabato 15 marzo a Roma.

Per rendere concreta tale direzione di marcia, ci pare fondamentale muoverci lungo tre filoni fondamentali di iniziativa, che vanno concepiti tutti come essenziali e complementari ambiti di lavoro.

2. La prima proposta che vi sottoponiamo

La prima proposta che sottoponiamo alla consultazione è quella di scadenzare il nostro percorso dandoci come obiettivo la realizzazione nel prossimo autunno del secondo Forum italiano dei movimenti per l'acqua, che potrà essere il momento assembleare per fare il punto dei risultati ottenuti a livello territoriale e nazionale e come nuova tappa del percorso successivo.

Il secondo Forum dei movimenti per l'acqua dovrà caratterizzarsi anche per una più forte e precisa proposta programmatica che, muovendo dai contenuti presenti nella nostra proposta di legge, sia capace di misurarsi con l'insieme delle questioni connesse all'idea dell'acqua come bene comune, diritto umano universale e del servizio idrico come servizio pubblico sottratto alle logiche del mercato e della concorrenza.

Pensiamo che il modo migliore perché quell'appuntamento non sia rituale, ma segni una importantissima tappa di approfondimento del percorso dei movimenti per l'acqua, sia quello di costruire in tutti i territori, nella prima parte del 2008, i Forum regionali dei movimenti per l'acqua, come luoghi in cui, attraverso il concorso di tutte le soggettività esistenti, si costruisca una sorta di piattaforme regionali dei movimenti per l'acqua, in merito alla tutela e conservazione della risorsa, alla lotta contro le privatizzazioni e per la sua ripubblicizzazione, alle esperienze dei movimenti e di partecipazione democratica. Sarà utile e importante che in questo percorso di costruzione dei forum regionali, i movimenti per l'acqua comincino ad intrecciarsi territorialmente con le altre vertenze e lotte sui beni comuni, in modo da allargare il confronto fra i saperi e le esperienze e di praticarne gli intrecci possibili.

Un possibile strumento di supporto in questo percorso può essere rappresentato proprio dall'osservatorio nazionale sull'acqua, in merito al quale chiediamo alla consultazione diffusa di formulare proposte che sappiano indicarne le caratteristiche, le necessità, le priorità di lavoro, le competenze territoriali disponibili.

In questo quadro un lavoro specifico dovrà essere impostato sulle multiutilities e i fenomeni che sono in corso di aggregazione fra le stesse. Sono queste la vera cifra su cui la messa sul mercato dell'acqua -con i relativi fenomeni di finanziarizzazione, deterritorializzazione, espropriazione di saperi e di democrazia- punterà nel prossimo periodo e rispetto ai quali il movimento per l'acqua dovrà essere pronto ed opportunamente attrezzato.

3. La seconda proposta che vi sottoponiamo

La seconda proposta che sottoponiamo alla consultazione è quella di dare continuità e qualificare la mobilitazione nazionale e territoriale con l'obiettivo di produrre una svolta concreta e tendenzialmente irreversibile nella legislazione nazionale e nelle scelte territoriali che attengono alla tutela, al governo e alla gestione pubblica dell'acqua.

Ciò significa, in primo luogo, sostenere e rafforzare, nelle forme opportune, la mobilitazione per far approvare la nostra proposta di legge di iniziativa popolare. Lo diciamo con la consapevolezza che, anche da questo punto di vista, il 2008 sarà un anno decisivo, sia per il punto al quale è arrivata la legislatura, sia ancor più perché è in quest'anno che vige la moratoria degli affidamenti del servizio idrico, che abbiamo ottenuto con la manovra finanziaria 2008.

In relazione a ciò va tenuto presente che nella prima metà dell'anno il Parlamento e il Governo dovrebbero approvare il provvedimento di modifica del decreto leg.vo 152/2006 in materia ambientale: questa, per noi, è una scadenza che, al di là dell'ottenimento di una nuova compiuta legislazione, deve già fissare i principi di un assetto di governo basato sugli ATO realmente disegnati sui bacini idrografici e sul ruolo dei Comuni, del minimo vitale garantito di 50 l/g er persona finanziato dalla fiscalità generale, di un sistema tariffario che elimini la remunerazione del capitale e, soprattutto, della gestione tramite Enti di diritto pubblico del servizio idrico integrato.

In questo senso pensiamo valga già la pena decidere che venerdì 14 marzo (il giorno precedente all'assemblea nazionale del movimento per l'acqua e ultima data utile in direzione della "giornata mondiale dell'acqua" che quest'anno cade di sabato festivo pasquale) sia una giornata di lotta e mobilitazione nazionale, con l'effettuazione di un presidio davanti alla Camera dei Deputati, dove sarà in corso la discussione sulla nostra proposta di legge.

Analogamente, occorre puntare a compiere un vero e proprio salto di qualità per quanto riguarda la vertenzialità territoriale. Non si tratta, cosa che pure è essenziale, di lavorare solo per una sua estensione, ma anche per far sì che alcune vertenze, particolarmente emblematiche ( solo per fare alcuni esempi, da Aprilia al Rio Fergia, da Bussi ad Arezzo e all'ACEA, dalla Toscana alla Sicilia, alla Lombardia), possano essere assunte e sviluppate in termini di valenza nazionale. La consultazione dovrebbe servire anche ad individuare, con maggior precisione, il percorso, le caratteristiche e le modalità con cui effettuare questo passaggio.

4. La terza proposta che vi sottoponiamo

La terza proposta che sottoponiamo alla consultazione si riferisce alla necessità di strutturare in modo più forte e permanente alcuni dei soggetti che compongono il movimento per l'acqua.

Un primo terreno di intervento che deve essere considerato fondamentale riguarda il coinvolgimento degli enti locali nella battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua.

Inutile sottolineare il valore aggiunto e l'importanza politica che la partecipazione di molti sindaci con relativo gonfalone alla manifestazione del 1 dicembre ha dato alla nostra comune battaglia per l'acqua pubblica.

Nel 2007 questo lavoro è stato avviato e, seppur ancora in forma parziale e a macchia di leopardo, ha dato i suoi primi frutti e ha dimostrato le sue potenzialità.

Crediamo che nel 2008 questo lavoro debba divenire sistematico e diffuso, consentendo la costruzione di coordinamenti territoriali e regionali, fino a proporci l'obiettivo di arrivare a costituire un vero e proprio coordinamento nazionale degli enti locali per l'acqua pubblica, che potrebbe trovare il suo atto di nascita con una giornata nazionale in autunno, in coincidenza del secondo forum italiano dei movimenti per l'acqua.

Un altro punto di intervento che crediamo vada notevolmente approfondito riguarda il ruolo dei lavoratori del servizio idrico.

La loro discesa in campo – al momento, ancora molto parziale ma con significative emergenze- pensiamo sia determinante per il buon esito delle battaglie per la ripubblicizzazione dell'acqua.

Anche su questo punto crediamo che il 2008 debba diventare un anno di svolta, costruendo e promuovendo un loro coinvolgimento più forte nei coordinamenti territoriali e di messa in rete nazionale.

Rafforzare il ruolo degli Enti Locali e quello dei lavoratori e delle loro rappresentanze è anche propedeutico al fatto di dare maggior respiro e, in prospettiva, di ricollocare la stessa esperienza dei coordinamenti regionali/territoriali per l'acqua.

Mettere insieme comitati e associazioni di cittadini e di movimenti, enti locali, lavoratori e loro rappresentanze significa anche provare ad affrontare il tema delle forme della democrazia.

Nel medio periodo, ciò significa iniziare a pensare alla progressiva trasformazione dei coordinamenti territoriali per l'acqua in  Presidi territoriali per l'acqua pubblica e la democrazia partecipativa, intendendo con questo indicare il fatto che i coordinamenti territoriali, nati sulla costruzione delle vertenze territoriali e sulla raccolta delle firme, provino a strutturarsi come luoghi di soggettività che avanzano proposte, costruiscono mobilitazioni e investono le comunità locali – a partire dalle assemblee elettive e dai soggetti gestori del servizio idrico – sul tema della ripubblicizzazione del bene acqua e dei percorsi partecipativi che ne consentano il governo di un reale controllo da parte dei lavoratori e dei cittadini.

Su queste basi, di rafforzamento del ruolo di tutti i soggetti che compongono il movimento per l'acqua e dei coordinamenti regionali/territoriali, diventa anche possibile porsi l'obiettivo di costruire un diverso ruolo del coordinamento nazionale del Forum dei movimenti per l'acqua che, proseguendo la propria funzione di carattere esecutivo e di servizio per l'insieme del movimento, possa però ampliare la propria capacità di coinvolgere l'insieme dei soggetti e delle esperienze territoriali che vivono nella nostra iniziativa, prevedendo riunioni periodiche (almeno ogni mese e mezzo) collocate in giornate e luoghi che consentano la più ampia partecipazione da parte di tutte le esperienze territoriali.

Da ultimo, ma non per importanza, crediamo che la nostra esperienza italiana debba essere messa a disposizione per la costruzione di una rete europea e per una costante relazione con i movimenti sociali che a livello mondiale lottano per l'acqua, anche in previsione dei prossimi appuntamenti internazionali (settembre 2008 Forum Sociale Europeo a Stoccolma; gennaio 2009 Forum Sociale Mondiale in Brasile; marzo 2009 Forum Mondiale dell'Acqua ad Istanbul (quest'ultimo, a dispetto del nome, è gestito dalle multinazionali, per cui quello che verrà realizzato dai movimenti è un contro-forum).

Queste sono dunque le riflessioni, le proposte e le scadenze che vi proponiamo di discutere, integrare, modificare.

Vi proponiamo di farlo in tutti i territori e costruendo appuntamenti a livello regionale e/o macro-regionale, attraverso un vero percorso di consultazione del popolo, in modo da permettere a tutte/i di partecipare alla discussione su come impostare il nostro percorso di lavoro e mobilitazione per l'anno che va ad iniziare.

Che, dopo uno straordinario 2007,  possiamo affrontare con ancor più  fiducia, intelligenza e determinazione.

5. Riassunto schematico delle tappe e dei gruppi di lavoro proposti nel documento

Le tappe con cui si propone di scadenzare il lavoro :

a) gennaio – metà marzo 2008 : periodo di consultazione di tutto il movimento per l'acqua;

b) 14 – 15 marzo 2008 : mobilitazione/presidio nazionale (14) davanti al Parlamento per sostenere l'approvazione della legge di iniziativa popolare; assemblea nazionale dei movimenti per l'acqua (15) a Roma;

c) metà marzo – fine giugno 2008 : costruzione dei forum regionali dei movimenti per l'acqua;

d) ottobre 2008 : secondo forum italiano dei movimenti per l'acqua.

I gruppi di lavoro che si intendono proporre e a cui si chiede a tutte le realtà di contribuire con le proprie competenze e disponibilità :

a)      gruppo di consulenza in campo giuridico, legale, amministrativo;

b)      gruppo di costituzione dell'osservatorio nazionale sull'acqua;

c)      gruppo di studio e controinchiesta sulle multiutilities;

d)      gruppo di lavoro per la costituzione del coordinamento nazionale enti locali per l'acqua pubblica;

e)      gruppo di lavoro per la costituzione di una rete tra i lavoratori dell'acqua pubblica;

f)        gruppo di lavoro sui rapporti internazionali del movimento dell'acqua

IL COORDINAMENTO NAZIONALE DEL FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA


 Redazione 

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