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“Knives Don’t Have Your Back” (Grönland / Audioglobe, 2007) |
Emily Haines & The Soft Skeleton “Knives Don’t Have Your Back”
Etichetta: Grönland Brani: Our Hell / Doctor Blind / Crowd Surf Off A Cliff / Detective Daughter / The Lottery / The Maid Needs A Maid / Mostly Waving / Reading In Bed / Nothing & Nowhere / The Last Page / Winning / Row Boat / Telethon
Con tutte le uscite discografiche che si accalcano persino in questo inizio d’estate e con tutto quello che si deve sborsare per comprare un compact disc, non è da biasimare colui che ragiona nel modo seguente: se comincio a comprare anche il disco di Emily Haines & The Soft Skeleton sto fresco! Ineccepibile. Eppure, l’ipotetico autore del suddetto ragionamento, sappia bene cosa perde, scegliendo di perdere “Knives Don’t Have Your Back”. Qui le qualità dei vostri artisti preferiti si sono date appuntamento per una festa del dolore in musica che spicca per almeno sette motivi. E non è nostra intenzione scoraggiare nessuno dall’acquisto di un disco di tale meraviglia, quindi li elenchiamo tutti.
1) Emily non è stata la fidanzata di Jeff Buckley e non ha collaborato con Rufus Wainwright, Antony e Lou Reed, ma ha un talento speculare a quello di Joan Wasser; questo “Knives” suona in tutto e per tutto come il disco gemello dell’acclamato “Real Life” di Police Woman.
2) Nel suo piccolo, Emily canta nei Broken Social Scene ed è front woman dei Metric, ma qui dimentica da dove viene e segue solo il suo cuore. Via gli up-tempo, dentro le lacerazioni dell’anima.
3) Emily ha registrato le canzoni di “Knives” dietro consiglio di un amico. L’obiettivo era impedire che finissero per essere dimenticate tutte quelle ballate che era solita scrivere al piano, ovunque fosse al riparo di orecchie indiscrete, quasi vergognosa delle sue piccole creazioni.
4) Mostly Waving, trascinata da fiati superbi, pare rubata agli eleganti Tindersticks di “Simple Pleasure” e non smetterà di farsi ascoltare neanche sotto il caldo malato di questi giorni. Per un pezzo così chissà quante cantautrici darebbero indietro l’intero repertorio.
5) Come nell’ultimo Cinematic Orchestra, la suggestione visiva di alcuni momenti (i passaggi strumentali di The Lottery o l’irresistibile giro di piano in The Maid Needs A Maid) lascia senza fiato. Un viaggio nei territori più bui della bellezza non potrebbe avere una migliore colonna sonora.
6) La commozione di farsi rapire dall’intensità di un testo in cui si rende omaggio alla memoria del padre, il poeta Paul Haines. «With all the luck you’ve had/why are your songs so sad/you sing from a book you were reading in bed/and took to heart all your lives unled reading in bed» canta Emily in Reading In Bed e assicura brividi e lacrime.
7) Devastazione di ogni storia di sentimento estremo, Nothing & Nowhere dipinge la vita di coppia vissuta come un film che sembra avere nel dramma la sua logica conclusione, come se i protagonisti si chiamassero Jim e Caroline e sbandassero abbracciati per le strade di Berlino.
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Pierluigi Lucadei
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il 10 Jul 2007 alle 19:04 |
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