A San Benedetto il video-documentario “Alla destra del Padre” e il volume “Borghi e barche, paesaggi e mestieri della pesca tradizionale in Adriatico tra ‘800 e ‘900”
“Mi chiede se rifarei quella vita? Neanche per tutto l’oro del mondo”. Con queste parole il sanbenedettese Marino Pompei esprime tutta la fatica del pescatore in “Alla destra del Padre”, il video-documentario presentato ieri a San Benedetto del Tronto nell’ambito del progetto europeo Neptune. Il progetto, promosso dalla Regione Marche – assessorato alla Cultura e attuato da Svim, l’agenzia regionale per lo sviluppo, ha avuto l’obbiettivo di riscoprire, tutelare e valorizzare la civiltà marinara dell’Adriatico e di favorire opportunità di sviluppo per pescaturismo e ittiturismo. Il video è stato presentato insieme con il catalogo “Borghi e barche, paesaggi e mestieri della pesca tradizionale in Adriatico tra ‘800 e ‘900” che segue l’omonima mostra allestita nella città della Riviera delle Palme da aprile a giugno. “Un progetto - ha detto in apertura Margherita Sorge, assessore alle Politiche culturali del Comune di San Benedetto – che ha avuto l’importante ruolo di attuare una ricollocazione storica della civiltà marinara e realizzare un’azione di autentica promozione culturale”. Oltre all’assessore Sorge, erano presenti l’antropologo e musicologo Francesco De Melis, autore del video, il curatore del catalogo Gino Troli e Sergio Molinelli del Servizio Cultura della Regione Marche.
Documentario e catalogo restituiscono, il primo con la forza emotiva delle immagini, il secondo con il rigore della ricerca scientifica, i tratti della civiltà marinara adriatica. Il film di De Melis raccoglie le testimonianze di pescatori di Fano, Ancona, Civitanova Marche, Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto e racconta attraverso episodi di vita la lotta con il mare in tempesta, il senso di solitudine, la fatica del lavoro: “Quando saliremo al cielo, ci sarà un pescatore alla destra del Padre, dal soffrire che si fa”, dice amaramente un anziano di Fano. “Il film restituisce la memoria adriatica attraverso l’indagine cinematografica – ha detto De Melis – Grazie al progetto Neptune, abbiamo potuto filmare queste voci e fermare anche l’intensa espressività gestuale di questi racconti”.
Il catalogo, oltre alle schede descrittive degli oggetti in mostra, contiene saggi scientifici sulla la storia della pesca in adriatico, sull’evoluzione dei borghi marinari e delle imbarcazioni: “Con il progetto Neptune è nata la consapevolezza di quanto la civiltà marinara abbia segnato l’identità della nostra regione – ha sottolineato Troli – anche grazie a questa presa di coscienza il Museo del mare che sorgerà a San Benedetto, nei locali del Mercato ittico, ha l’ambizione di documentare non solo la storia locale, ma quella complessiva della civiltà marinara delle Marche”.
Il progetto Neptune proseguirà: a San Benedetto i partner si sono incontrati per definire le prime linee progettuali della seconda fase.