APPELLO DELLA COALIZIONE REGIONALE ITALIA-EUROPA AL MEETING DI ANCONA CON DODICI ASSOCIAZIONI
2007-10-27 - “Chiediamo a tutti i marchigiani di contribuire a mantenere il territorio libero dalle coltivazioni e dai prodotti transgenici, recandosi a votare in queste settimane per la consultazione popolare che si chiuderà il 15 novembre”. E' l'appello lanciato questa mattina nel corso del meeting promosso al Conero Break di Ancona dalla Coalizione regionale “Italia Europa – Liberi da Ogm”, che da oltre un mese sta portando avanti la sua campagna per garantire il futuro dell'agroalimentare e della biodiversità dal rischio dell'omologazione. Il tutto attraverso un calendario di iniziative predisposto da un comitato promotore formato da dodici associazioni regionali: Coldiretti, Legambiente, Slow Food, Codacons, Federconsumatori, Adusbef, Cna, Confartigianato, Greenpeace, Coop Adriatica, Cia, Copagri. I lavori di questa mattina, coordinati dal presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, hanno visto gli interventi di Nevio Lavagnoli (in rappresentanza degli agricoltori), Alberto Drudi (artigiani), Piero Chiacchierini (consumatori), Franco Frezzotti (Slow Food), Alessandro Zepponi (ambientalisti), Luigi Giampaoletti (Coop), Emilio Di Girolamo (Alpa). Tutti hanno sottolineato il rischio rappresentato dall'introduzione degli ogm per l'agroalimentare marchigiano, anche alla luce delle recenti decisioni della Commissione Ue, che ha dato il via libera alla commercializzazione di mais e barbabietola transgenici. Ma è stato messo in luce anche che i cittadini si sono ripetutamente espressi contro il cibo trasngenico. Il 67 per cento degli italiani e il 63 per cento degli europei ritengono infatti che i prodotti alimentari contenenti Organismi geneticamente Modificati siano meno salutari rispetto ai prodotti tradizionali (ricerca Coldiretti-Swg).
Le professoresse Gianna Ferretti e Laura Mazzanti, dell'Università Politecnica delle Marche, hanno fatto una panoramica sul rapporto tra scienza e ogm. “Oggi sono disponibili già diversi studi sulle produzioni geneticamente modificate e il mondo scientifico è ancora diviso tra chi guarda con interesse alle possibilità offerte, anche a livello economico, e tra chi è preoccupato per i rischi per la salute e l'ambiente che diverse esperienze hanno evidenziato – hanno spiegato -. Da qui l'esigenza di mantenere il principio di precauzione”. Roberto Gatto, in rappresentanza della Regione Marche, ha ricordato la legge regionale contro il transgenico e le altre iniziative che si stanno adottando per frenare la diffusione degli ogm.