MOSTRA DIDATTICA A CAMERINO – I BAMBINI IMPARANO A CONVIVERE CON IL TERREMOTO
2007-09-27 - Imparare a convivere con il terremoto, creare una cultura di base a cominciare dai bambini, questo il senso della bella mostra organizzata dall’Università di Camerino, inaugurata nel pomeriggio di oggi dal presidente Gian Mario Spacca, dal prof Franco Barberi e dal rettore dell’Università. Una mostra che prende sì l’avvio dalla ricorrenza del decennale del terremoto, ma che ripercorre tutta l’esperienza, vista attraverso gli occhi dei bambini. “Ricordare, capire, prevenire – MI TREMAVA ANCHE IL SOGNO – una mostra a 10 anni dal terremoto Marche-Umbria”. Cos’è il terremoto? Dove e perché si sviluppa? Come si studia? Si può monitorare e prevedere? Queste domande segnano il percorso della mostra che analizza il fenomeno del terremoto: fornisce informazioni scientifiche con un linguaggio accessibile ai bambini, prevede momenti di laboratorio, giochi interattivi – ideati da Alessandro Blasetti del Museo di Scienze Naturali - dove si utilizza il computer con domande a cui si risponde con il meccanismo del “vero-falso”, per imparare a convivere e capire il fenomeno. Far giocare i bambini. Le loro riflessioni, all’indomani del tragico evento del ’97, sono state raccolte in un libro dal titolo, appunto, “Mi tremava anche il sogno”, curato dal maestro di Serravalle di Chienti, Antonio Mosciatti. Racconti interessanti perché fanno capire che dietro alle distruzioni delle cose c’è ben altro, come ha voluto ricordare il presidente Spacca: c’è il dramma delle persone che vivono profondamente un senso di insicurezza, che scuote le coscienze con ripercussioni anche psicologiche. I bambini lo raccontano bene: sono svegliati in piena notte, hanno paura, le mamme anche, ma cercano di non trasferirlo, vengono raccolte le cose, intanto le prime per ripararsi dal freddo, vengono consolati, si aiutano tra di loro.Raccontano il tutto nei loro temi e disegni. Un vissuto che fa riflettere e che fa dire al professor Barberi che se anche i terremoti non si possono prevedere, si conoscono le zone piu’ a rischio, si può investire in prevenzione a partire dall’utilizzo di precise pratiche nel costruire, nell’utilizzo di materiali come si è fatto in questi anni nella ricostruzione.E, si può diffondere una consapevolezza conoscendo bene il fenomeno: 30 secondi che sembrano pochi e sono la distanza che intercorre tra il prima “timida” scossa e la seconda in grado di provocare danni: si possono fare in realtà molte cose come prevedere il blocco automatico dei viadotti con semafori rossi o l’erogazione del gas, o le sale d’emergenza degli ospedali, alcune norme elementari anche nelle scuole come infilarsi sotto i banchi al suono di una campanella. Perché quello che è certo è che se la natura va per conto suo, possiamo “attenuare” i danni. La mostra si tiene presso il Tempio ducale dell’Annunziata di Camerino, è aperta dal 27 settembre al 30 novembre, con orario 9-13 e 15-18, ha avuto il patrocinio del Comune di Camerino, Ministero dei Beni e Attività Culturali, Provincia di Macerata, Archeoclub d’Italia, Fondiaria Sai, e naturalmente, la protezione civile della Regione Marche, presente alla mostra con capo del dipartimento Roberto Oreficini, che ha avuto i complimenti dallo stesso Barberi per come è organizzata la struttura, che in 10 anni è cresciuta in modo eccezionale. (e.r.)
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