Donne del Vino delle Marche, è uscita la nuova Guida
Produttrici, enotecarie, sommelier, ristoratrici accomunate dal desiderio di promuovere la cultura del vino e gli ottimi nettari delle Marche. Cinque sono della provincia di Ascoli Piceno, le produttrici Angela Velenosi, Anna Maria Rozzi, Giuseppiana Di Giacinto, Marilena e Paola Cocci Grifoni ed infine la giornalista Tiziana Capocasa che ha curato i testi. Dopo 14 anni torna “Andar per vino nelle Marche” la guida dell’ associazione “Le donne del vino” che riunisce 32 donne impegnate a valorizzare il prodotto del vigneto Marche.In questi anni nella nostra regione l’imprenditoria femminile è cresciuta, quella del comparto vitivinicolo ancora di più. Le Donne del Vino sono raddoppiate, i loro fatturati triplicati.<E’ il vino che cammina in rosa- scrive la sommelier Serenella Randelli, presidente dell’ associazione “Le Donne del vino” delle Marche. Le giovani sono uscite dalla scuola e sono entrate in vigna e in cantina, piene di entusiasmo e volontà di fare, girano il mondo, partecipano a fiere portandosi dietro le loro bottiglie, loro “creature”>.Una guida agevole; le donne si raccontano, parlano del ruolo che ricoprono all’interno dell’azienda, quando è scattata la scintilla, indicano l’approccio giusto verso il vino. Conducono il lettore per mano là dove nascono i grandi vini delle Marche. Supervisione dei testi a cura della giornalista Tiziana Capocasa, socia onoraria insieme alla docente universitaria presso la facoltà di Agraria di Ancona, Oriana Silvestroni. A chiusura della filiera femminile la traduttrice Stefania Nasuti (tutti i testi sono riproposti in inglese) e le sorelle Sara, Silvia, Simona e Serena Ripesi, titolari di “Errebi Grafiche Ripesi” di Falconara Marittima dove la Guida è stata stampata. Tiziana Capocasa ha curato anche la veste editoriale della nuova Guida, stampata in 20 mila copie con il contributo della regione Marche. Le copie dell’ interessante Guida sono in distribuzione gratuita presso tutte le aziende, ristoranti, enoteche delle Donne del Vino e nei vari uffici turistici delle Marche.La presentazione è avvenuta all’Enoteca regionale di Jesi, presenti Mariano Landi, dirigente della Regione, Serenella Randelli, presidente delle Donne del Vino, e numerose produttrici tra cui Angela Velenosi di Ascoli Piceno che ha parlato dei suoi vini: “ Dopo l’acquisizione di un’importante partecipazione societaria di una cantina in provincia di Ancona, tante le sfide con cui dovrò confrontarmi- ha detto Angela. Oltre ai miei gioielli tra cui spiccano il Rosso Piceno Superiore Roggio del Filare ed il Ludi, Offida Rosso, nell’azienda ascolana produciamo due nuove tipologie di bianco, la Passerina ferma e la Passerina Charmat. Il catalogo, inoltre, si arricchirà di altre importanti Doc come il Lacrima di Morro d’Alba, il Verdicchio ed un vino dolce che è il vino di Visciola”. Erano presenti le cugine Barbara e Caterina Garofoli della storica azienda di Loreto, Arianna Gerini della “Monteschiavo” di Maiolati Spontini (AN), Barbara Lucangeli di Appignano (MC), Nazzarena Ceci Togni di San Paolo di Jesi (AN), la sommelier Anna Epifani e la presidente Serenella Randelli.
Chi sono le Donne del Vino? E’ associazione che raccoglie l’intero “universo” vitivinicolo femminile italiano. E, dal Piemonte alla Sicilia, si tratta di un’imprenditoria forte, preparata e creativa che opera all’insegna della qualità. Nelle Marche sono 32: Presidente: Serenella Randelli, sommelier. Produttrici: Anastasia Accattoli,Eliana Calabria, Nazzarena Togni Ceci, le sorelle Paola e Marilena Cocci Grifoni, Pina Di Giacinto, Silvana Fiorini, le cugine Beatrice e Caterina Garofoli, Arianna Gerini, Barbara Giannotti, Beatrice Lucangeli, Benedetta Lucangeli, Liliana Minore Cavallaro, Carla Panicucci, Maria Teresa Pellegrini, Chiara Refe, Antonella Roversi, Anna Maria Rozzi, Donatella Sartarelli, Daniela Sorana, Angela Velenosi. Ristoratrici Ave Bartolini, Gabriella Bedetti, Silvia Berardi, Ines Laubiccher, Rosaria Morganti, Mariella Organi Cedroni. Sommelier: Anna Maria Epifani e Serenella Randelli Socie onorarie: Tiziana Capocasa, giornalista enogastronoma, Oriana Silvestroni. Ricerca scientifica, docente Facoltà di Agraria, Università di Ancona. Le Donne del Vino della provincia di Ascoli Piceno sono: Angela Velenosi, produttrice di Ascoli Piceno: scrive sulla Guida : “Giorno dopo giorno ho cercato di rendere la mia azienda un punto di riferimento dell’enologia marchigiana. Una corsa continua durante la quale ho dovuto superare tanto ostacoli, uno dietro l’altro, ma non mi sono fermata, né credo lo farò mai! Amo ciò che faccio, non saprei immaginare la mia vita senza il mio lavoro, senza l’azienda Velenosi, senza il mio continuo correre incontro a nuovi traguardi e nuove sfide”. Anna Maria Rozzi, produttrice di Offida: “Da molti anni sono alla guida di Villa Pigna con lo scopo di portare avanti, per dovere familiare, un’intuizione di mio padre Costantino, quella di valorizzare il Piceno”. Giuseppina Di Giacinto, responsabile commerciale di Casato Group di Cossignano : “Fra tradizione ed innovazione la storia di Casato Group che riunisce i marchi Tenute del Borgo, Corti Feudali e Terre di Casato e si intreccia con quella della storia dei grandi vini delle Marche. La linea “Sguardi” di Corti Feudali rappresenta il mio modo di vedere il vino: una lunga, avvolgente affabulazione, un’idea, una visione”. Le sorelle Paola e Marilena Cocci Grifoni, produttrici: “La tenuta Cocci Grifoni ha rivoluzionato la viticoltura picena riscoprendo e valorizzando i vitigni autoctoni, in particolare Pecorino e Passerina. L’introduzione della nuova Doc Offida, espressione forte dell’estremo sud delle Marche, ha aperto nuove strade, rinvigorito gli sforzi, acceso nuove passioni”.
Ed infine la giornalista Tiziana Capocasa: “Ho scoperto che il vino è qualcosa che ha vita. Svela i teneri segreti della terra, l’anno in cui sono cresciute le uve; se c’era bel tempo, se pioveva. Bisogna saperlo ascoltare. Sono grata alla Donne del Vino per avermi spalancato le porte di questo affascinante mondo, fatto di sapienza antica, attaccamento alle tradizioni ed innovazione tecnologica”.
|