Cari politici, vi aspettiamo al varco… nel 2007!
Ogni giorno che passa siamo sempre più disillusi, ma un po’ di fiducia in fondo al barile forse ancora c’è. Si conclude un altro anno politico e, nonostante i nostri “dipendenti parlamentari” facciano di tutto per allontanarci dal loro mondo, un po’ di partecipazione emotiva persiste. Sarà che, come dicono in tanti, negli italiani è innata una certa passione politica, ma resta il fatto che dopo un anno come questo perseverare è ai limiti del diabolico. Un 2006 di elezioni controverse, non tanto per la divisione netta del paese (che grosso modo è così dal ’48), quanto per il clima che ormai ci accompagna da prima del 9-10 Aprile. Una destra che parla di brogli preventivi in campagna elettorale, una sinistra che sopravvive di emulazione e ogni volta che apre bocca danneggia se stessa; risultato, un paese che sembra la fotocopia di quello del ’96, stessi candidati, stesse facce, più o meno gli stessi problemi. Gli italiani saranno sì un po’ ingenui, ma a suon di gocce il vaso trabocca: siamo stanchi delle polemiche inutili sul risultato elettorale, tanto si sa che finirà tutto con un nulla di fatto, lo si è capito da quando anche la sinistra sembrava poco interessata al riconteggio delle schede, cioè da subito dopo le elezioni. I nostri dubbi ce li lasceranno tutti, grazie a Deaglio&C., o magari la questione rispunterà fuori giusto mentre staranno per votare un altro provvedimento vergognoso, tanto per distogliere l’attenzione, come fu per Moggiopoli sull’indulto estivo. Siamo stanchi di vedere più o meno sempre le stesse facce alla tv, aspettiamo ancora da troppo tempo Luttazzi, la Guzzanti, Biagi, Freccero, Massimo Fini, tristemente consapevoli che molti non ne rivedremo, causa CdA Rai a maggioranza centrodestra. Non tolleriamo più non dico le troppe promesse elettorali disattese (si sa come vanno le cose in campagna elettorale), ma la totale inerzia verso le questioni più simboliche: risoluzione del conflitto di interessi, riforma per una Rai senza partiti, blocco della legge sull’ordinamento giudiziario. Aspettavamo con ansia decisi cambi di rotta entro questo 2006 ma ancora una volta ci hanno deluso, troppo impegnati a votare l’indulto-salva colletti bianchi (detto anche indulto-lacrime di coccodrillo) e a far applicare la “legge Castelli” tanto criticata ai tempi dell’opposizione. Pochi segni di concreta discontinuità quindi, fatta eccezione per la politica economica, forse. Solo quando vedremo gli effetti della legge finanziaria sulle nostre vite quotidiane potremo trarre le dovute conclusioni, dato che l’estenuante “chiacchiericcio” televisivo e non ci ha confuso proprio quando pensavamo di aver capito qualcosa. Politica estera? Accettabile direi, non tanto per un ritiro dall’Iraq già preventivato a suo tempo dal centrodestra, ma per un atteggiamento perlomeno più aperto al dialogo e al multilateralismo in campo internazionale. Come dicevo, raschiando il fondo del barile qualcosa viene fuori; ci accontenteremo delle briciole per il 2007? Spero proprio di no. Buon anno!
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