Fermo, 2006-12-13 - Presentato a Fermo il progetto che vede la presenza di esperti nelle scuole medie per aiutare i ragazzi a crescere in modo equilibrato
“Con questa iniziativa proviamo dare una risposta, limitata ma, riteniamo, significativa, al problema di una crescita psicofisica equilibrata dei nostri ragazzi, soprattutto nei riguardi del proprio e altrui corpo e della sessualità. Un aspetto che riconosciamo come cruciale per il futuro non solo del nostro territorio ma dell’intera civiltà occidentale”. Così Olimpia Gobbi e Licia Canigola, rispettivamente assessore alla pubblica istruzione e alle politiche sociali della Provincia, hanno presentato stamane a Fermo, nella sede del circondario provinciale, il progetto “Anima e corpo: percorso di educazione all’affettività e alla sessualità rivolto ai preadolescenti”.
Il progetto, che per tutto l’anno scolastico coinvolgerà gli alunni delle terze classi della scuola media insieme ai loro genitori e docenti per un totale di 7 istituti comprensivi, 35 classi, 800 adolescenti tra i 13 ed i 15 anni, 400 famiglie, si articola in una serie di incontri con esperti per aiutare i ragazzi ad acquisire una più approfondita conoscenza del corpo, soprattutto di fronte alle trasformazioni tipiche di quell’età, e a migliorare le relazioni interpersonali attraverso la riflessione e la discussione sugli aspetti più rilevanti di amore, amicizia, sesso. Sono previsti cicli di lezioni svolte insieme agli insegnanti e precedute da colloqui con i genitori sotto la supervisione dei dirigenti, per dare ai ragazzi gli strumenti per affrontare una “sessualità integrata”, vista cioè anche sotto i profili dell’affettività e delle corrette relazioni con se stessi e con gli altri. Ciò avverrà utilizzando nuovi modelli di comunicazione basati sulla reciprocità del rapporto allievo-docente e sull’utilizzo di strumenti in grado di incentivare l’attenzione dei ragazzi (dispense, diapositive, videocassette, lucidi, questionari, ecc.).
La scelta di presentare l’iniziativa a Fermo deriva dal fatto che buona parte delle scuole coinvolte si trovano nel territorio nella nuova Provincia: la scuola media “Betti – Fracassetti” di Fermo, quattro istituti comprensivi che hanno già sperimentato una parte del percorso negli anni precedenti (Monterubbiano, Montalto delle Marche, Grottammare, Ripatransone), due che lo affrontano per la prima volta (Pagliare del Tronto e Montegranaro).
Le esperienze sul tema vissute negli anni precedenti (nelle scuole dei piccoli centri del comprensorio di S. Benedetto) costituiscono la base per la nuova iniziativa. Ne hanno parlato la pedagogista Giuditta Soave e l’assistenze sociale ed esperta in problematiche del mondo adolescenziale Renata Bastiani, autrici e realizzatrici del progetto: “Negli anni passati siamo state chiamate ad intervenire persino in quinte elementari - hanno raccontato – e possiamo dire che la situazione è per un verso incoraggiante, per un altro preoccupante. I nostri ragazzi sono bombardati di messaggi multimediali di pessimo valore educativo, messaggi che danno al sesso un’immagine “usa e getta”, riducendo il corpo a mero oggetto. Però i biglietti che i ragazzi ci hanno lasciato con le loro domande tradiscono una ricerca di informazioni serie e una sensibilità al tema che talvolta lasciano commossi. Il problema è che la scuola, principale agenzia educativa, non ha gli strumenti per intervenire su questo fronte mentre le famiglie non hanno il coraggio di parlare di sessualità perché si sentono inadeguate dinanzi alla mole di informazioni, spesso distorte, che travolge i loro ragazzi”.
Una valutazione confermata anche da Andreina Mircoli, dirigente dell’Istituto comprensivo di Monterubbiano dove negli anni passati si sono già svolte esperienze analoghe: “E’ talmente avvertito il bisogno di questo tipo di incontri che noi da tempo li abbiamo inseriti nel piano di offerta formativa della scuola” ha spiegato.
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