Trilogia della villeggiatura
TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA di Carlo Goldoni, adattamento, luci e regia di Fabio Bonso: venerdì 18 luglio a Villa Collio di San Severino (MC); sabato 19 luglio a Villa Collepere di Matelica (MC).
Con l'intenzione di coinvolgere alcuni luoghi e spazi che per la loro architettura e storia possono essere usati come sfondo e scenografia naturale della commedia, come Villa Collio a San Severino Marche e Villa Collepere a Matelica, creando degli allestimenti ad hoc nei luoghi prescelti, con degustazione o cena a tema, abbinata allo spettacolo, viene presentata la "Trilogia della villeggiatura" di Goldoni.
La trilogia segna una maturità sia in ambito di scrittura vera e propria, che in quello di lettura della realtà, da parte di Goldoni. Infatti per la prima volta, e con decisione, viene descritta la borghesia mercantile veneziana, da sempre difesa da Goldoni, come una classe sociale che non è capace di stare al passo con i cambiamenti, e nello stesso tempo cerca di imitare l’aristocrazia fino a quel momento dominante, riuscendo solo a dilapidare i propri patrimoni. La villeggiatura, quella moda di passare il periodo estivo in ville fuori Venezia, e usanza molto in voga in quel periodo, diventa così pretesto per fare a gara su chi sfoggia le dimore più suntuose, chi ha maggior ospiti, chi imbandisce le tavole più ricche, chi propone i giochi di società più rischiosi. Insomma è una moda, ma anche il modo di dilapidare in poco tempo il patrimonio accumulato dagli scambi mercantili della nascente borghesia dell’epoca. Ed è un modo anche di affermare, senza nessuna remora, il proprio prestigio economico, non accorgendosi che l’esposizione a tale sfizio diventa inesorabilmente una discesa verso la bancarotta. In questo clima anche i sentimenti e i rapporti tra le persone diventano il sintomo di un’organizzazione sociale in declino, malata da troppa visibilità e confronto tra simili, dove anche l’amore viene usato a scopo mercantile, per salvare apparenze e situazioni. Un clima di grande festa che inesorabilmente si trasforma in tragedia, tragedia appunto dei sentimenti e dei rapporti, dove prevale l’apparenza piuttosto che la realtà della vita, il giudizio degli altri piuttosto che la propria indole. Emerge anche un carattere diverso dei personaggi, forse più vivi che in altre commedie, e che riescono a esprimere le pulsioni più intime con trasporto, per poi comprimerle a beneficio delle convenzioni sociali.
Info: Ruvidoteatro 338178807
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