S. BENEDETTO DEL TR. (AP), 17/06/2009 - Lo sapevate che il più geniale, fedele, creativo interprete di Prévert è stato Andrea Pazienza con le sue tavole? Paz e Prévert: due artisti egualmente popolari e anarchici, sperimentali e vernacolari, violentemente antiborghesi e iper-romantici, audaci e fortemente comunicativi.
Il disegno di Paz, che deve moltissimo al suo primo insegnante nel liceo di Pescara, il mitico Visca, poi ritratto in mille storie, ha una energia straordinaria che piacque subito a Fellini (di cui realizzò il manifesto della "Città delle donne"). Pochi come lui hanno saputo raccontare storie dense e complicate attraverso poche, essenziali immagini. Può rappresentare l'orrore, la violenza, lo stupro, ma non perde mai di vista l'utopia e la bellezza. Metabolizza i linguaggi brutali dell'epoca ma reinventandoli attraverso un segno comico-grottesco, iperbolico. Molti i suoi modelli figurativi: i Jacovitti e Disney, le avanguardie, e anche quel Heins Edelmann di "Yellow submarine", di cui qui vediamo riprodotta la icona di Ringo Starr, in mezzo a Snoopy, barbudos guerriglieri, capitalisti in cilindro, l'Uomo Mascherato, uomini-pipa... Paz ha saputo mettere in scena un immaginario insieme antico e attualissimo, fatto di personaggi pubblici, entità fiabesche, oggetti animati, mezzi busti, citazioni, frammenti, Magritte e Alice...
Cos'hanno in comune Prévert e Pazienza? Il primo, dopo aver attraversato il secolo, si è spento proprio nel 1977, quando il disegno originalissimo di un talentuoso ragazzo di San Benedetto del Tronto, appena sedicenne, esplose sull'onda della tenera e violenta sovversione di quell'anno. Paz morì tragicamente appena 11 anni dopo, simbolo di una generazione che, come scrisse Tondelli, "non ha mai realmente, creduto a niente, se non nella propria dannazione", anche se questa dannazione ha saputo raccontarla con leggerezza, fantasia e senso del comico. In ogni tavola di Pazienza e in ogni verso di Prévert percepiamo sempre questo amore "così violento, così fragile, così tenero così disperato" per tutto ciò che il Potere e le Maschere sociali negano.
La tavole che vedrete in mostra a San Benedetto del Tronto dal 25 luglio al 3 settembre 2009, nella bella Palazzina Azzurra in viale Buozzi, sono non solo una illustrazione dei versi più celebri di Prévert ma anche una lettura che li integra e arricchisce, raccolte in un quaderno inedito che Pazienza illustrò nell'estate del 1973 dedicandolo al suo professore Sandro Visca. Il quaderno sarà esposto a San Benedetto del Tronto.
Vedrete sfilare maschere di maschere che nascondono il vuoto (memorabile la maschera da "fiala puzzolente"), donne funeree e ghignanti, uomini tristissimi e ottusi, un intero universo, rutilante e ripugnante, pieno di caos e candore. Generazioni diverse potranno "godere" la poesia di due autori che si rivolgono a tutti, e in modo diretto.
L'esposizione, curata da Barbara Di Cretico, è stata realizzata grazie al contributo del Comune di San Benedetto del Tronto, assessorato alle Politiche culturali e ha ricevuto il patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Ascoli Piceno. L'ingresso alla mostra è gratuito e gli orari di apertura sono i seguenti: tutti i giorni dalle 18 alle 24, lunedì chiuso.
È in uscita in libreria per le edizioni Fandango, in occasione della mostra, il libro Jacques Prévert, di Andrea Pazienza, fumetti inediti con una prefazione di Fernanda Pivano.
Palazzina Azzurra, viale Bruno Buozzi, 14
San Benedetto del Tronto (AP)
25 luglio/3 settembre 2009
Inaugurazione: sabato 25 luglio, ore 18,30
Apertura: tutti i giorni ore 18- 24, lunedì chiuso
Ingresso gratuito
Info: 0735.794588 - 794464