Il SSN cambierà aspetto?!
01-11-08 19:23 - Cari colleghi, sembra proprio che sia così. Ormai non passa giorno che non arrivi l’ennesimo segnale di una revisione del modello così come l’abbiamo conosciuto in questi ultimi 30 anni. L’idea cardine della riforma, nata con la 833, che prevedeva di mettere assieme tutta la filiera della salute, in altre parole unire in un’unica struttura, fortemente radicata sul territorio, i momenti della Prevenzione con quelli della Diagnosi/Cura e della Riabilitazione, sembra ormai avere i giorni contati. Riprende vigore, quindi, il fuoco, mai sopito sotto la cenere, del ritorno a un’unica agenzia nazionale che si occupi del tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Così come si riavvia il dibattito sulla creazione di un unico organismo per tutta la filiera alimentare, magari sotto l’egida del ministero delle politiche agricole. Dopo lo sciagurato referendum sui temi ambientali, un altro pezzo della Prevenzione sta per lasciare l’ambito più generale della tutela della salute? Qualcuno giustifica il tutto con “l’anomalia” del caso italiano, sarà, ma forse è anche per questo che abbiamo affrontato con ben altro spessore professionale le varie emergenze e siamo posti nelle primissime posizioni nelle classifiche comparative dei sistemi sanitari nazionali. In questi giorni è un fiorire di dichiarazioni dal ministro Sacconi, al senatore Tofani, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno infortunistico, fino alla petizione per la raccolta firme lanciata dall’UGL. Tutto condito da un assordante silenzio. Poche e scarse sono le prese di posizione da parte del sindacato, dalle regioni, dalle forze dell’opposizione e anche da parte della nostra comunità dei tecnici della prevenzione (in questi giorni solo Gino Rubini su Diario della Prevenzione ha espresso una posizione forte e chiara che personalmente mi trova perfettamente concorde). Ecco per rompere questo silenzio vogliamo lanciare un’iniziativa che raggiunga almeno l’obiettivo di fare chiarezza tra noi. - Pensiamo che sia veramente arrivato il momento di porre fine all’esperienza dei servizi nei dipartimenti di prevenzione delle ASL?
- Il bilancio in termini d’efficienza ed efficacia dei nostri interventi è davvero così disastroso da portarci a una totale revisione del modello organizzativo?
- Ci sono dati concreti e scientifici che possono affermare questo?
- L’idea di tenere assieme le tre grosse aree, quella della tutela della salute nei luoghi di lavoro, con quella della tutela della filiera alimentare e del controllo ambientale e davvero così retrograda?
- Siamo convinti che il modello di sviluppo professionale, così come faticosamente l’abbiamo concepito e costruito in questi anni sia da ripensare profondamente? (Laurea di base, Master I, Laurea Specialistica, Master II, Dottorato- professionisti, professionisti coordinatori, professionisti specialisti, professionisti dirigenti – Tutor, Coordinatore tirocinio, Docente),
Personalmente credo di dover rispondere negativamente a tutte le domande poste. Aspettiamo come sempre le vostre idee e le vostre proposte, magari iniziando un dibattito sul nostro forum, un caro saluto Vincenzo Di Nucci - AITeP. da AITEP - Associazione italiana tecnici della prevenzione
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