di Riego Gambini
Non è e non sarà il “Parco Marino del Piceno” il vero problema dei pescatori locali.
Sono d’accordo con Simone Cecchettini, responsabile regionale Lega Pesca Marche, e con Giuseppe Micucci, responsabile regionale Federcoopesca, quando affermano che le categorie di rappresentanza dei pescatori meritano di essere parte di una concertazione rispetto all’istituzione stessa del Parco Marino del Piceno e alla redazione del regolamento da approvare per la gestione dell’area protetta, ma non possono e non devono nascondere una preoccupante emergenza anche di tipo biologico dell’Adriatico che è già da tempo una realtà duramente conosciuta dalle stesse categorie di settore. Se continueremo a far finta di niente i pescatori della zona saranno costretti presto a cambiar mestiere, indipendentemente dalla realizzazione del Parco Marino, e tutti noi, loro “clienti”, perderemo così un prezioso ed importante nutrimento (non congelato) che è base fondamentale della nostra alimentazione e che non potremo facilmente sostituire con i bastoncini impanati e fritti del famoso “Capitano” (colgo l’occasione per ricordare il convegno “I giovani e l’alimentazione” che si svolgerà alle sabato 24 maggio ore 9 presso il Teatro delle Energie a Grottammare).
Io sono certo la realtà del Parco Marino del Piceno, nel tempo, non penalizzerà assolutamente quelli che sono gli interessi dei pescatori, anzi al momento, è forse l’unico punto di partenza a nostra disposizione su cui costruire in futuro un serio progetto di salvaguardia e di protezione del Mare con i suoi abitanti.
Se i pescatori che lavorano con il Mare sono i primi a volerlo pulito e tutelato ed ogni giorno operano per tali finalità, lo dimostrino responsabilmente anche con i fatti, come spero vivamente che gli amministratori locali, promotori dell’Ente Parco, tornino ad essere coerenti nella pratica con quei progetti teorici di cui si sono fatti pubblicamente portavoce.
Personalmente continuo a ritenere il Parco Marino del Piceno non un progetto politico, ma un progetto necessario. Invito a continuare la strada del dialogo e del serio leale confronto.