Ed allora anch'io DICO…che
di Sibilla*
2007-02-14 - Questa (futura) legge (speriamo!) risultato di un lavoro di omogeneizzazione di due culture: quella laica rappresentata dalla Pollastrini, che ha ceduto sul maggior riconoscimento alle coppie di fatto e quella cattolica rappresentata dalla Bindi che, a onor del vero, ha ceduto più rispetto alla laica; ha dovuto, infatti accettare un idea che la chiesa boccia senza possibilità di discussione alcuna "non possumus", nonostante il "niet" clericale (la Bindi) sta difendendo questo disegno di legge dalle continue, strumentali e disoneste (intellettualmente) ingerenze della chiesa cattolica e dei suoi "accorti" sostenitori della destra italica e bisogna dargliene atto e gran merito, è un passo che ci fa capire che in democrazia, si governa, fortunatamente, con i compromessi, non con le bolle papali.
Se poi pensiamo che a difendere i veri valori della famiglia , c'è un centro destra guidato da codesti leaders! Pier Ferdinando Casini ad esempio: divorziato con due figlie. Berlusconi poi: si legge sull'opuscolo che mandò agli Italiani nel 2001 "l'amore per la prima moglie Carla si trasforma in sincera amicizia ... poi le nozze con Veronica ". Che delicato eufemismo! Gianfranco Fini, che ambisce a diventare il nuovo leader del centro-destra, ha anche lui le carte in regola avendo sposato una donna divorziata. Anche Calderoli può vantare una ex-moglie , mentre invece Castelli risulta sposato con "rito celtico", che non so per la verità in cosa consista.
Fatti loro, qualcuno potrà dire … Cari signori, sarebbero senz'altro fatti loro se non predicassero all'unisono con il Papa l'importanza e la sacralità del matrimonio e della famiglia. Che sia ravvisabile un sintomo di ipocrisia nelle loro prese di posizione?
Dopo questa premessa da atea comunista (come dice Berlusconi) vediamo cosa dice la legge:
Il provvedimento riconosce alle coppie di conviventi, anche omosessuali, alcuni diritti oggi riservati esclusivamente agli sposati: assistenza sanitaria, pensione di reversibilità, alimenti. Non ci sarà, però, la dichiarazione congiunta delle coppie di fronte all'ufficiale dell'anagrafe: una scelta compiuta per evitare di dare l'idea di un rito para-matrimoniale.
Le novità dei Dico
Nessuna cerimonia, formalità ridotte all'osso, solo una dichiarazione all'anagrafe da fare insieme o da comunicare tassativamente al partner assente con lettera raccomandata: basterà per avere diritto all'eredità e agli alimenti, a subentrare nell'affitto di casa e a prendere decisioni in tema di salute e donazione di organi.
Conviventi
Sono considerati conviventi "due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale". Queste due persone non devono essere legate però da "vincoli di matrimonio, parentela o affinità in linea retta, adozione, affiliazione, tutela, curatela o amministrazione di sostegno".
Perché venga riconosciuta la convivenza basta che entrambi i partner la dichiarino all'anagrafe. O da soli o insieme, ma in due diversi atti "contestuali". Se un convivente va da solo a fare la registrazione dovrà però informare il partner assente con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.
Assistenza sanitaria
Toccherà alle strutture ospedaliere stabilire le regole per le visite del convivente al partner malato. Un 'compagno', previa designazione scritta e autografata, potrà anche decidere in materia di salute nel caso
in cui la propria 'meta" sia incapace di intendere e di volere. In caso di morte potrà stabilire come celebrare il funerale e se donare o meno gli organi. Nel caso in cui sia impossibile scrivere l'autorizzazione basterà una comunicazione a voce ma in presenza di tre testimoni.
Casa e affitto
I conviventi entreranno nelle graduatorie per l'assegnazione di case popolari. E, in caso di morte, si potrà subentrare nell'affitto, se però si è vissuto insieme per almeno 3 anni o vi siano figli in comune. Ma questa norma potrà essere applicata anche nei casi di 'separazione'.
Ricongiungimenti
Anche i conviventi potranno chiedere il trasferimento della sede di lavoro nel comune di residenza del proprio partner ma perché questo possa avvenire devono esserci alle spalle almeno tre anni di vita in comune. Le modalità comunque sono rinviate alla legge e ai contratti collettivi in materia. Se i due partner lavorano nella stessa impresa e la titolarità di questa è di uno dei due, l'altro potrà chiedere il riconoscimento della partecipazione agli utili "in proporzione dell'apporto fornito".
Pensioni
Sulle pensioni, uno dei nodi del provvedimento, si e' preferito invece soprassedere rinviando tutto alla riforma della previdenza. Scompare il limite dei 6 anni di convivenza inseriti in una prima bozza del disegno di legge.
Eredità
Anche il convivente ha diritto all'eredita'. In questo caso l'aliquota sarà del 5% se il valore netto complessivo dei beni supera i 100.000 euro. Si avrà diritto alla 'legittima' solo se si sarà vissuto insieme almeno 9 anni.
Si potrà avere un terzo dell'eredita' in presenza di un solo figlio; la quota scende a un quarto se la prole è più numerosa. Se si concorre all'eredita' insieme a fratelli e sorelle, al convivente spetterà la metà dei beni. Nel caso in cui non ci siano ne' figli ne' cognati la quota salira' a 2/3 e si diventera' eredi universali in assenza di parenti entro il terzo grado.
Alimenti
Come i coniugi, anche ai conviventi 'bisognosi', si dovranno versare gli alimenti. Ma a due condizioni: che la convivenza sia stata di almeno 3 anni e che questa assistenza non duri più di quanto si sia vissuto insieme.
Retroattività
La legge avrà effetti retroattivi. I conviventi avranno nove mesi per mettersi in regola.
Per concludere pubblico un piccolo estratto da un'intervista fatta a Paola Goisis, deputata Lega Nord Padania, movimento per le autonomie: «Quello che preoccupa è la famiglia omosessuale … impariamo anche dai romani, Ottaviano Augusto aveva imposto una tassa molto forte sugli omosessuali…».E poi dicono che è Prodi che si inventa sempre nuove tasse! Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti!
Arrivederci a tutti
*Sibilla, controcorrentesatirica.com