15/11/2008 - I sintomi della paralisi politica a San Benedetto lasciano trasparire gli ostaggi a cui e’ sottoposta. Purtroppo il risultato finale negativo cade come una scure sulla citta’ dove il particolare ha surclassato gli interessi generali .
Manca una visione dell’insieme, frutto di indirizzi e scelte oculate, rispettose dei ruoli e delle leggi , dalle quali non si puo’ fuggire, e questo la politica lo deve capire. Il rispetto dei ruoli Istituzionali e delle responsabilita’ giuridiche che ne derivano sono parte integrante ed essenziale di un percorso di ricostruzione sociale aldila’ di ogni forzata e temeraria interpretazione localistica.
Oseremmo dire di assistere ad un vero e proprio momento isterico dalla lunga coda politica, inquinato da trasversalita’ impensabili ma nonostante tutto inconcludente… fortunatamente!
Lo scatto d’orgoglio va ritrovato proprio qui’, nella capacita’ di saper dimostrare liberta’ di pensiero e liberta’ di azione contro le logiche che hanno governato il passato ed il presente, perche’ le stesse non governino il domani.
I cittadini vorrebbero vedere risorgere la citta’, insieme al Piceno, nell’industria del turismo, nella produzione industriale, artigianale ed ittica.
Oggi il Porto, sotto l’attenta vigilanza delle autorita’ militari, e’ chiamato a svolgere il ruolo principe per cui e’ deputato, senza tante fantasie interpretative mentre un ruolo forte e’ affidato all’Amministrazione Comunale per quello che riguarda la programmazione turistica di una citta’ capofila quale e’ San Benedetto dove la promozione deve coinvolgere un territorio ben piu’ vasto.
La Congressistica e’ una strada da percorrere ma chi governa deve darsi da fare; iniziative legate agli sports sono da percorre ma chi governa deve darsi da fare; iniziative di promozione turistica per l’estero vanno concertate con il governo centrale e regionale, sostenute a livello locale ma occorre essere concreti.
*Alleanza Nazionale
Circolo di Porto d’Ascoli
Presidente