Il cocomero, la panacea di tutti i “mali” d’estate
L’estate è arrivata e insieme agli aspetti positivi della bella stagione, sono arrivati anche i problemi di disidratazione della pelle legati al caldo e alla perdita di sudore. Ma niente paura, la natura ci aiuta con l’anguria, le susine, le pesche, le albicocche e i meloni, frutta salutare, ricca di acqua. Originario dell’Africa tropicale, il cocomero, nei secoli, ha rappresentato una vera e propria fonte di acqua per gli abitanti delle zone di coltivazione. Si narra addirittura che sia stato messo nelle tombe dei Faraoni, come mezzo di sostentamento per l’aldilà. Il cocomero è un tipico frutto estivo di forma sferica o oblunga e può raggiungere i 20 kg di peso. Ha una buccia liscia, dura, di colore verde e presenta striature e chiazze bianche o giallastre. La polpa quando è matura diventa rossa, carnosa, con molti semi neri, bianchi o gialli. Tra le varietà più diffuse c’è la Crimson Sweet, di origine americana, dalla forma sferico-ovale, la Sugar Baby, piccola e tonda e l’Asahi Myako, di origine giapponese, piccola e sferica con buccia verde chiaro. Il cocomero o anguria o melone d’acqua che dir si voglia è sicuramente il frutto più dissetante dell’estate. La sua polpa contiene il 95% di acqua e svolge una buona azione diuretica. Pur essendo dolce, è poco calorico poiché contiene solo il 4% di zuccheri. Buono è invece il suo contenuto di potassio, di vitamina A e C. Il cocomero è particolarmente indicato per chi è a dieta, perché in aggiunta ad altri alimenti, è ottimo per tenersi in forma poiché non contiene lipidi ed ha un notevole potere saziante. Lo sapevate, inoltre, che il cocomero è un ottimo alleato per avere un’abbronzatura dorata e a lunga persistenza e che la sua polpa può essere usata per combattere la pelle secca? Unico inconveniente sono i semi che se ingeriti hanno un alto potere lassativo. Cosi come per il melone, anche per il cocomero bisogna sfatare la credenza che sia poco digeribile, in realtà è un errore dovuto alla pessima abitudine di servirlo insieme alla frutta a fine pasto. Mangiare una piccola fetta di cocomero da 600 g equivale ad assumere più di mezzo litro di acqua che diluisce i succhi gastrici rallentando la digestione. Ciò che rallenta la digestione è l’acqua, non il cocomero. Chi volesse acquistare un’anguria matura ma non sa come sceglierla deve seguire alcuni accorgimenti: controllare che la buccia sia di un bel colore verde scuro con polpa rosso uniforme e graffiare un po’ la buccia con l’unghia, se si stacca facilmente significa che il frutto è maturo. Una volta acquistato potete consumarlo al naturale, gustandone tutta la sua croccantezza o preparare dei frullati privi di zuccheri dagli utili effetti diuretici, lassativi e disintossicanti. Insomma se non resistete al caldo estivo, mangiatevi una bella fetta di cocomero fresco e vedrete che vi sentirete freschi come una rosa!
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