Fotografia: Helmut Newton e l’intelligenza della bellezza
MILANO - Dal 25 febbraio al 4 giugno presso le sale del Palazzo Reale viene proposta una retrospettiva su uno dei fotografi più rivoluzionari del fashion system: circa 90 scatti provenienti dalla Helmut Newton Stiftung di Berlino e che compongono il ciclo “ Sex and Landscapes”.
“La bellezza è intelligenza” sosteneva questo grande artista che non amava definirsi tale: un messaggio che poi è un manifesto di vita prim’ancora che artistico. Quella stessa intelligenza che lo portò ad affermare che egli non poteva affatto essere ascritto alla categoria degli artisti ma bensì a quella dei mercenari perché sempre e comunque cercò di prostituire questo talento e di affittarlo a chi pagava di più. Quella bellezza che trasuda dai sui scatti, dal suo continuo voler ricercare nuovi e diversi risvolti estetici soprattutto nel e attraverso il corpo femminile. Proprio questo amava sottoporre alla prova del suo obbiettivo: corpi di donna colti nella loro sensualità e nel loro erotismo, tra glamour e fashion ma senza mai scadere nel volgare. Per lui hanno posato attrici e modelle come Ava Gardner, Catherine Deneuve, Sigourney Weaver, ma anche personaggi del mondo politico quali Margareth Thatcher ed Helmut Khol: destando quasi sempre scalpore e attirandosi critiche a destra e manca, perfino dal movimento femminista per quella femminilità sfrenata e libertina sbattuta quasi sempre in prima pagina. La mostra ripercorre e ripropone la carriera del fotografo tedesco attraverso i più celebri scatti di nudi e corpi femminili. Ma c’è anche dell’ altro. Non solo quella che Benigni considera l’apice della creazione ma anche paesaggi, edifici sullo sfondo di un cielo plumbeo, scenari più o meno suggestivi, palazzi dalle forme un po’ ambigue. Perché Newton aveva sempre con sè una macchina per fotografare tutto ciò che l’istinto diceva: da ricordare i servizi e la collaborazione offerta ad importanti riviste come Vogue, Playboy, Marie Claire, nonché la famosa serie di scatti “Big Nudes” inaugurata nel 1980 e che incrementò ulteriormente la sua fama. In pratica si trattava di ritratti a grandezza naturale di donne bionde desnude. Esuberante, irriverente, provocante. Come sempre. Prima di morire nel 2003, in un incidente stradale ad Hollywood quando la sua macchina finì contro un muro del Chateau Marmont (hotel dove in passato aveva risieduto), donò una collezione di foto a “Reporter senza frontiere” che pubblicò anche un volume “Helmut Newton per la libertà di stampa” destinato a sostenere i giornalisti incarcerati.
orario: martedì – domenica 9.30 – 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30; lunedì chiuso. Per informazioni: tel. 02/80509362 http://www.comune.milano.it/palazzoreale