Ospite d’eccezione il Lama tibetano Dam Choi. Parterre istituzionale di spicco a presenziare l’evento.
FABRIANO, 26/01/2008 - “La forza della protesta quieta dei monaci in Myanmar ha colpito anche gli studenti della nostra Scuola, toccando la loro sensibilità. Da ciò è nata una ricerca di ordine formale, che vede i linguaggi creativi propri della nostra ricca offerta formativa coinvolti nell’allestimento della mostra”.
Con questa illuminante dichiarazione il coordinatore delle sede di Fabriano, dell’Istituto d’Arte “E. Mannucci”, Claudio Baldassarri, ha aperto la performance della scuola che si è avvalsa in modo particolare dell’apporto delle cattedre di Discipline Pittoriche, di Discipline Plastiche, di Ripresa e Montaggio Video, di Fotografia, di Progettazione, di Incisione e di Storia dell’Arte.
Parterre di spicco a presenziare l’evento: la presidente della Provincia, Patrizia Casagrande, il sindaco, Roberto Sorci, gli assessori Sonia Ruggeri e Giovanni Balducci, il vice presidente della Provincia, Giancarlo Sagramola, ed ospite d’eccezione il Lama tibetano Dam Choi.
Baldassarri, anche in qualità di curatore della mostra, da perfetto padrone di casa, dopo i saluti alle autorità, ha annunciato “siamo lieti di essere tra i primi a vedere all'opera la nuova Televisione di cui i nostri studenti ed insegnati hanno curato e prodotto il logo e che sarà presentata nella all’Oratorio della Carità, sabato 2 febbraio alle ore 11,30. Consentitemi pure di esprimere gratitudine ai genitori e colleghi ora in pensione o che prestano servizio presso altre scuole, presenti. Questo ci fa estremamente piacere perché indica la bontà di un approccio pedagogico, la condivisione di una strategia didattica, un legame che non si interrompe con il venir meno del contratto di lavoro. Mi piace altresì sottolineare la presenza della dirigente scolastica, Adriana Verdini, anche questo un segnale positivo di attenzione al lavoro dei nostri ragazzi, del quale siamo grati”.
Come detto, la forza della protesta quieta dei monaci in Myanmar ha colto nel segno, coinvolgendo gli alluni del “Mannucci”, esaltandone la percettibilità poi concretizzata nell’allestimento della mostra “La forza quieta: la protesta dei monaci in Myanmar. Mostra, installazioni, performance”. In buone sostanza per la prima volta i ragazzi (sotto la direzione del prof. Belardinelli, Discipline Plastiche) hanno realizzato forme a grandezza naturale in ferro saldato rappresentanti i monaci in corteo, oggetto di bendaggio e di intervento con del colore rosso in sede di performance. Sempre per la prima volta hanno fatto l’esperienza (sotto la direzione della prof. Ponzetti, Discipline Plastiche) della ceramica Raku.
Interessante dal punto di vista della sperimentazione si è rivelata anche la contaminazione tra la cattedra di Incisione (prof.ssa Greci) e quella di Discipline Pittoriche (prof.ssa Pallotto). In mostra, infatti, anche xilografie sulle quali si è in un secondo momento intervenuti con la capacità materica dei colori dati a pennello, realizzando così soluzioni formali non usuali.
Ai professori Trane-Protopapa (cattedra Tecniche Grafiche), Battenti e Giacconi (cattedra Ripresa e Montaggio Video) il merito per la ricchezza degli allestimenti multimediali, così come, ha tenuto a rilevare Baldassarri “a quanti hanno a vario titolo contribuito: a cominciare dalla realizzazione dell’allestimento esterno della Sede, con il quale abbiamo inteso sottrarre l’iniziativa ad una logica interna e creare una relazione con l’esterno, aprendo alla città i nostri spazi e le nostre idee. Si è trattato di un lavoro complesso – aggiunge ancora Baldassarri - del quale si sono fatti carico principalmente i nostri ragazzi di quinta, che spero abbia un poco contribuito a scalfire il muro di silenzio che c’è intorno alla protesta dei monaci”.
Per tutti, va detto è stata una esperienza umana che (anche grazie alla disponibilità di Dam Choi Lama ndr) ha permesso di riflettere su una frase ripresa da un cartello e riproposta in senso pittorico nella performance “Love and kindness must win over everything”, ossia Amore e benevolenza devono vincere su tutto.
Daniele Gattucci