L’assessore Emili smentisce: «Nessuna “recita choc” per la conclusione dei Centri Estivi». E annuncia querele
06/08/2008 - L’assessore alle Politiche della città solidale del Comune di San Benedetto del Tronto Loredana Emili annuncia che tutelerà l’immagine del Comune rispetto a quanto scritto dal quotidiano Il Resto del Carlino, dai suoi collaboratori Raffaele Vitali e Francesca Piunti, e dal sig. Nicola Perna. Il riferimento è all’articolo pubblicato a pagina 8 dell’edizione di mercoledì 6 agosto 2008 del giornale, intitolato “Principe azzurro? No, rosa. E i genitori si ribellano”, a firma Raffaele Vitali, e agli articoli a firma di Francesca Piunti a pagina VII dell’inserto Il Resto del Carlino Ascoli, stessa data, intitolati “Il principe azzurro, tronista e gay”, “L’assessore Emili: «Dov’è lo scandalo?»” e “«Una recita per adolescenti, che parla di amicizia e non omosessualità»”.
«Nella recita nessuno affermava di essere gay», afferma l’assessore Emili, «ma al tempo stesso la lettera pubblicata da alcuni giornali diffama in maniera gravissima il Comune di San Benedetto del Tronto, la cooperativa Systema, e il Centro Sociale Italiano, questi ultimi due qualificati dal sig. Perna come “pseudo associazioni e cooperative varie”.
«Il Comune di San Benedetto sta potenziando il servizio dei Centri Estivi che stava perdendo slancio», prosegue l’assessore, «Già da due anni abbiamo prolungato di una settimana la durata dei Centri, animati da operatori e personale comunale che hanno contribuito al successo crescente dell’iniziativa. Quest’anno abbiamo avuto più di 170 partecipanti, il gradimento della stragrande maggioranza dei genitori, e progetti di grande portata educativa e sociale, come i lavori in terracotta prodotti dalla collaborazione di tutti i ragazzi, compresi alcuni disabili, nella reciproca accettazione ed amicizia. Prodotti venduti proprio la sera dello spettacolo. Non è un caso che sia i centri che la recita conclusiva si siano svolti sotto la supervisione di Rosanna Vigliarolo, psicologa e collaboratrice della facoltà di Psicologia dell’Università di Urbino. Tutto questo non può essere vanificato dalle esternazioni di un singolo che prende lucciole per lanterne».
«Il Carlino», continua l’assessore, «riporta affermazioni che non ho mai fatto, per esempio che non avrei visto niente di male in un principe gay, e che avrei salutato il pubblico e distribuito un questionario alla fine della rappresentazione. Circostanza falsa, dal momento che ho rivolto un saluto telegrafico all’inizio della serata, mentre il questionario era stato distribuito alcuni giorni prima dello spettacolo, dai ragazzi della cooperativa ai genitori. Altro dato falso è che più di un genitore avrebbe provato imbarazzo, quando si è trattato della lettera di uno solo tra gli oltre 170 partecipanti ai Centri, e poi alla recita. Infine, a pagina VII dell’inserto locale, il rappresentante della cooperativa Systema ristabilisce la verità dei fatti, ma dopo la costruzione di un caso che non esiste. È stato un gioco delle tre carte da parte del Carlino, e noi tuteleremo l’immagine e il lavoro svolto dal Comune di San Benedetto».