PREMIO "GIORGIO LO CASCIO" ALLA CANZONE D’AUTORE
Seconda edizione Sant’Andrea apostolo dello Ionio (Cz), 18-19 agosto 2006 La seconda edizione premia Pino Marino. Il programma del festival. Si terrà il 18 e 19 agosto a Sant’Andrea apostolo dello Ionio (Cz) la seconda edizione del Premio "Giorgio Lo Cascio", un’iniziativa che intende riconoscere il ruolo di rilievo avuto da esponenti della nostra canzone d’autore che non hanno però ancora avuto significativi riscontri dal punto di vista commerciale. Il Premio, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Sant’Andrea Ionio, con il patrocinio della Regione Calabria e dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, viene assegnato ad un cantautore che si è particolarmente distinto per la sua opera nel corso dell’ultimo anno. Per la seconda edizione il vincitore è il cantautore romano Pino Marino, dopo l’affermazione, lo scorso anno, di Max Manfredi. L’artista premiato è stato scelto da una prestigiosa giuria presieduta dal giornalista Enrico Deregibus (direttore artistico del festival) e che vede al suo interno i rappresentanti dei maggiori festival italiani di canzone d'autore. Il Premio consiste in una targa in lastra d’argento che riproduce l’immagine di Giorgio Lo Cascio, targa creata dal noto orafo calabrese Gerardo Sacco Durante il Festival legato al Premio, oltre a Pino Marino, che si esibirà il 19 agosto, sarà di scena il giorno precedente il Parto delle nuvole pesanti. IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL 18 Agosto, ore 21, S. Andrea Ionio, Piazza Peppino Impastato: Concerto del Parto delle nuvole pesanti 19 agosto, ore 21, S. Andrea Ionio, Convento delle Suore Riparatrici: Concerto di Pino Marino - Durante la serata, consegna Premio "Giorgio Lo Cascio alla canzone d’autore". S. ANDREA APOSTOLO DELLO IONIO E LA CANZONE D'AUTORE S. Andrea Ionio negli anni passati ha ospitato una rassegna di cantautori italiani (Castelnuovo, Lolli, Zenobi, Kuzminac, Capodacqua, Locasciulli, Venuti) che pur non ottenendo un grande successo commerciale, hanno comunque fatto la storia della musica d’autore. L’istituzione di un premio dedicato alla canzone d’autore rappresenta un’ulteriore tappa di questo percorso alla riscoperta della canzone italiana di qualità. L’idea di intitolare questo premio a Giorgio lo Cascio, nasce dal fatto che nel 1977 proprio S. Andrea ospitò un concerto dell’artista scomparso pochi anni fa. Gli organizzatori di quello spettacolo, ora amministratori comunali, conservano un bellissimo ricordo di quell’evento e per questo hanno voluto ricordare un artista che ha contribuito alla storia della nostra canzone d’autore. LA GIURIA DEL PREMIO Presidente: Enrico Deregibus. Membri: Alberto Bazzurro (Musica Jazz), Alessandro Calzetta (Bravonline.it), Lucia Carenini (Bielle.org), Franco Carratori (Presidente Premio Ciampi), Enrico de Angelis (Responsabile artistico Club Tenco), Paola De Simone (Radio in Blu), Mauro Gagino (Responsabile Festival "L’Isola in collina – tributo a Luigi Tenco"), Annino La Posta (Autore di "Il suono intorno alle parole - Rapporto confidenziale sul lato nascosto della canzone d'autore", Editrice Zona, 2006), Max Manfredi (Vincitore Premio Giorgio lo Cascio 2005), Ezio Nannipieri (Vicepresidente Premio Musicultura- già Premio Recanati),Bruno Palermo (Giornalista), Rosario Pantaleo (L’Isola che non c’era), Fausto Pellegrini (RaiNews), Giordano Sangiorgi (Responsabile MEI – Meeting Etichette Indipendenti), Gianluca Veltri (Diario), John Vignola (Mucchio). PINO MARINO Nato a Roma nel 1967, esordisce al Folkstudio nei primi anni ’90. Nel 1995 si afferma al Premio Recanati in trio con Stefano Rossi Crespi e Danila Massimi sotto il nome PiSteDaPi, mentre collabora con Maurizio Fabrizio e scrive testi per vari artisti. Solo nel 2001 Pinomarino (in questa fase nome e cognomi sono uniti) arriva al primo album, l’ottimo album "Dispari", a cui collabora Mauro Pagani e che viene insignito di diversi riconoscimenti. Spiccano la titletrack e Centrifuga e risciacquo. Due anni dopo esce "Non bastano i fiori", con ottimi brani come Canzone numero otto, L’alluvione del ’43 e Ciao ciao, buonafortuna (che viene inserito nella colonna sonora del film "Caterina va in città" di Paolo Virzì). Nel 2004 Marino vince il concorso "L’artista che non c’era". Nel 2005 distacca nome e cognome ed è coautore di Che mistero è l’amore, portata a Sanremo da Niki Nicolai e Stefano Di Battista Jazz Quartet. Nello stesso anno, dopo il singolo Non ho lavoro, pubblica "Acqua luce e gas", lavoro assolutamente di prim’ordine, undici vellutate e intelligenti favole di oggi. GIORGIO LO CASCIO Giorgio Lo Cascio, prematuramente scomparso a soli 48 anni nel 2001, nei primi anni '70 fu tra i promotori della cosiddetta scuola romana, che si riconosceva nel Folkstudio di Trastevere. Giorgio Lo Cascio, Antonello Venditti. Francesco De Gregori ed Ernesto Bassignano danno vita ad un quartetto, I giovani del Folk. Erano legati, i quattro ("quattro ragazzi con la chitarra ed un pianoforte sulle spalle" come canta Venditti in "Notte prima degli esami") dallo stesso amore per il folk, la canzone d’autore, la poesie e la politica. Giorgio artisticamente era il figlio di Cohen, Francesco di Dylan, Antonello di Elton ed Ernesto del povero Tenco. Le loro prime canzoni erano piene di rabbia, vino, donne, funerali immaginari, aquiloni, soldati, treni e sogni di libertà. Dopo le prime apparizioni al Folkstudio, Lo Cascio insieme a De Gregori (di cui era fraterno amico) diede vita ad un duo, Francesco e Giorgio, assimilabile per alcuni versi a quello di Simon & Garfunkel. Lo Cascio è stato un'artista dotato di una personalità autonoma. I suoi testi ci mostrano una vena intimista, quieta, fatta di piccoli sentimenti che proprio dalla semplicità traggono la loro profondità; il tutto espresso attraverso una musica acustica, arpeggiata, che non disdegna però di arricchirsi tramite gli apporti del moog, del flauto, del pianoforte, delle percussioni. Durante gli anni '70 ha avuto una produzione da cantautore politico, meritevole di essere riscoperta. Insieme a Venditti e De Gregori, firmò un contratto discografico per la IT. Mentre Venditti e De Gregori prepararono "Theorius Campus", il loro esordio discografico, Lo Cascio incise "La mia donna", disco un po’ acerbo, molto acustico, poco competitivo rispetto ai brani dei vari cantautori che stavano venendo a galla e di scarsissimo successo. Lo Cascio riemerse nel 1976, grazie all’etichetta Divergo. Il disco prodotto, "Il poeta urbano", album politico molto bello, assai personale, faticò però a farsi strada. Limitati furono anche i concerti tenuti da Lo Cascio, che l’anno dopo incise (sempre con la Divergo) un nuovo album, "Cento anni ancora". Anche questo disco non ebbe fortuna, nonostante i brani fossero assai validi. Lo Cascio riuscì a incidere un nuovo singolo, Cosa c'è che non va, sigla del programma tv "Tra scuola e lavoro", poi sparì dalle scene. Molti anni dopo, vi è la sua partecipazione ad un gruppo estemporaneo denominato U.A.F.F., messo in piedi da vari cantautori allo scopo di fornire un supporto economico al "Folkstudio" in difficoltà. Uscì poi un disco, "Il vaso di Pandora", a nome di Stefano Iannucci e Giorgio Lo Cascio. Lo Cascio è stato ospite del Premio Tenco nel 1975, 1978 e 1983. È stato autore di "Diventare cantautori" (Lato side, 1981) e di una biografia su De Gregori (Muzzio, 1990). IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI È dal 1990 che Il Parto delle Nuvole Pesanti suona in tutta Italia e per il mondo. Energia, poesia, denuncia e tradizione sono alcuni degli elementi che caratterizzano il percorso musicale proposto dal gruppo nel corso degli anni. Il Parto delle Nuvole Pesanti ha dimostrato concretamente, con la sua pratica artistica quotidiana, che è possibile mettere insieme canzone d’autore, folk, musica etnica e un’energia creativa senza remore, al lavoro tanto sulle parole quanto sui suoni, tanto nelle canzoni quanto nell’ambito più propriamente narrativo. Il gruppo ha partecipato più volte alle principali manifestazioni musicali italiane, dal Premio Tenco al concerto del Primo maggio. Il Parto propone oggi un viaggio tra le sue diverse anime artistiche, un flusso inarrestabile di energia e poesia, dove si fondono l’esperienza teatrale di "Roccu u stortu" e cinematografica di "Doichlanda" con quella cantautorale maturata a fianco di Claudio Lolli nel rifacimento degli "Zingari felici". Un percorso tutto da scoprire, tra bellissimi brani dell’ultimo disco "Il parto", come L’imperatore e Onda calabra, e brani del vecchio repertorio quali Ciani, Riturnella e Raggia, che hanno fatto la storia della formazione calabra/bolognese. A originali giochi sonori di strumenti acustici ed elettrici si aggiungono nell’esibizione dal vivo esaltanti momenti d’improvvisazione musicale, teatrale e cabarettistica. "Il parto", l’ultimo album della band, attraversa idealmente la penisola, coinvolgendo artisti diversi quasi per ogni regione italiana. Come se Il Parto delle Nuvole Pesanti avesse deciso di raccogliere non solo eredità sparse, ma stringere e riannodare fili di amicizie e di nuove collaborazioni poetiche incontrate e conosciute in intensi anni di attività. L’album, giunto al secondo posto nel "Premio città di Loano 2005", segna il passaggio della band dallo stile etno-rock a quello "etno-autorale", dalle timbriche acustiche, e in cui molta attenzione viene riservata alla parte letteraria, miscelando forti radici musicali con grandi contenuti poetici. Compongono il gruppo: Salvatore De Siena, percussioni, voce - Mimmo Crudo, basso, Amerigo Sirianni, mandolino, chitarre - Mirco Menna, voce, chitarra - Pasqualino Nigro, pianoforte, fisarmonica - Gennaro de Rosa, batteria. ENRICO DEREGIBUS Enrico Deregibus, giornalista musicale specializzato in musica italiana, è l'autore della biografia di Francesco De Gregori "Quello che non so, lo so cantare" (Giunti editore) ed ha partecipato a vari altri volumi. È ideatore e curatore di "Il dizionario della canzone italiana" in uscita il prossimo autunno. Collabora con varie testate come Diario, Kataweb, Rockstar, Mucchio ed è stato a lungo vicedirettore della rivista L'Isola che non c'era. È, inoltre, direttore artistico o consulente di vari festival musicali di rilievo nazionale.
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