Ieri 12 marzo ’09 è stata effettuata presso l’Ospedale di San Benedetto del Tronto la prima raccolta di cellule staminali da cordone ombelicale , in occasione di un parto cesareo.
La coppia era stata valutata nel mese precedente al parto dal dott. M.Mattucci, ginecologo della signora e dalla dott.ssa S. Cicconi , medico ematologo presso l’U.O. di Medicina Trasfusionale.Hanno partecipato al parto:personale della Sala operatoria Fabiola capriotti , le ostetriche Marisa Ciotti e Tania Buttafoco,la pediatra Nicoletta Guastaferro , Ginecologi M.Mattucci e Agnese Papi.
La raccolta del primo cordone ombelicale presso il nostro ospedale è stata annunciata in tempo reale a tutti gli intervenuti al Convegno nazionale ADISCO tenutosi ieri a Roma a palazzo Marini – Camera dei Deputati , dalla dottoressa M.A.Lupi, che vi partecipava in quanto referente zonale di tale progetto .
Da oggi quindi il nostro Ospedale si aggiunge ai 210 Ospedali d’Italia che sono accreditati per effettuare la raccolta del cordone ombelicale .
Sono 18 le Banche pubbliche italiane dove il cordone ombelicale viene raccolto e conservato ; al momento contengono 23.000 cordoni tipizzati; la regione Marche , che non ha una Banca propria, si è convenzionata con la regione Abruzzo, per cui i nostri cordoni appena raccolti vengono trasferiti alla banca di Pescara.
Nel 2008 sono stati effettuati 125 trapianti di cordone in Italia,rappresentando il 20% di tutti i trapianti.
L’evento si è potuto ottenere grazie alla collaborazione di tutto il personale coinvolto, oltre a quello della sala Operatoria :
Ostetricia:
le ostetriche in primo luogo , cui compete la raccolta vera e propria , che devono con grande accuratezza e sterilità procedere al prelievo del cordone,che deve rispondere a protocolli definiti, perché se insufficiente quantitativamente non può essere utilizzato; esse hanno partecipato a corsi di addestramento in materia, alcune rinunciando anche alle ferie programmate;
i ginecologi , che fanno opera di informazione ed educazione sanitaria alle coppie e le indirizzano alla raccolta pubblica gratuita e non a quella privata a pagamento, come ripetutamente e con forza asserito ieri dai tecnici e dai politici di altissimo livello presenti al Convegno nazionale .
i pediatri ospedalieri , che sono presenti in tutta la procedura, dalla nascita alla dimissione , cui compete l’idoneità del neonato e le continue valutazioni del suo stato di salute,
i pediatri di famiglia, che a sei mesi di vita del neonato donatore devono valutare lo stato di salute per rendere definitivamente idoneo il cordone bancato.
Infine un ruolo molto importante è svolto dai medici trasfusionisti, in tutto il percorso ,che va dall’informazione alle coppie candidate donatrici - attraverso il numero verde dedicato o organizzando corsi collettivi settimanali - al riscontro della loro idoneità , dal counseling all’ assistenza durante la gravidanza ed il parto , dal confezionamento della sacca e delle provette alla loro spedizione alla Banca cordonale d’Abruzzo , fino alla raccolta dei dati sanitari a sei mesi di vita del bambino “donatore” del cordone per l’idoneità definitiva.
Sarà poi compito dei reparti di ematologia scegliere se trapiantare i pazienti, piccoli ed adulti, con il cordone o con il midollo da donatore. Talassemia,leucemie, malattie metaboliche:dal 1988 sempre più usato con grande successo il cordone nel trapianto ( fino al 100% di guarigioni).
Attualmente in Italia il 20% dei trapianti è fatto con cellule di cordone ombelicale, il restante 80 da donatore, ( direttamente dal midollo o dal sangue periferico )
Quando preferire il cordone? :
nel trapianto urgente è preferibile , perché è subito a disposizione congelato, mentre per rintracciare un donatore compatibile occorrono 4-6 mesi per tutte le procedure e nel frattempo il paziente può essere già morto quando non c’è perfetta compatibilità : meglio il cordone, perché cellule più immature, poco immunologicamente competenti; per lo stesso motivo:
GVDH molto minore
Maggior efficacia antileucemica.
Inoltre:
Non c’è nessun rischio per il donatore
Non ci sono problemi etici
Nessun rischio di trasmissione di malattie infettive
Prima venivano usate solo nei pazienti pediatrici, ora anche negli adulti, perché si infondono due cordoni di neonati diversi ;
E’ da dire, da ultimo, che esiste anche nel Pubblico la raccolta dedicata: se fratelli o genitori hanno una malattia che può rispondere ad un trapianto di cellule staminali da cordone, il medico ospedaliero può autorizzare tranquillamente la raccolta del cordone del neonato per uso proprio, raccolta dedicata” . questa si mantiene nella Banca pubblica, riservata ,e non viene autorizzato il suo uso ad altri.
Non solo, ma se un cordone donato dovesse servire dopo anni al suo proprietario, la possibilità di trovare ancora il suo cordone congelato è del 97-98% .
Questo è diverso dalla raccolta autologa in cui il cordone viene conservato in Banche estere a pagamento ; la idoneità alle coppie non viene fatta, per cui donano il cordone anche donne affette da malattie , tossicodipendenza e altro; inoltre non si ha nessuna certezza che il cordone poi si riesca ad usare, un volta necessario.
Il Ministero si sta occupando con grande impegno di queste Banche estere del cordone ; al Convegno nazionale di Roma si è ribadita la necessità che i ginecologi contattino tutte le mamme che hanno fatto domanda di raccolta autologa privata , per spiegare insieme ai trasfusionisti ed ai pediatri la realtà.