Lato inedito del campione Gino Bartali
SERVIGLIANO, 23/01/2008 – “Gino Bartali: mille diavoli in corpo”, la storia di un grande campione di sport e di umanità che con la sua bici è riuscito a salvare dalla deportazione 800 cittadini ebrei. Sarebbe stato facile celebrare le imprese sportive di un grande campione di ciclismo come Gino Bartali, ma il convegno promosso dal Lions Club in collaborazione con il Comune di Servigliano e l’Agenzia di comunicazione Punto Press, svoltosi nel teatro municipale, è servito a far conoscere un lato ancora poco conosciuto di un grande personaggio di sport e solidarietà. Al convegno hanno partecipato la moglie e il figlio del ‘Campionissimo’, Adriana Bartali e Andrea Bartali, accompagnati dalla nipote Gioia Bartali; con loro, l’ospite Paolo Alberati, giornalista e autore del libro-biografia “Gino Bartali: mille diavoli in corpo”. A fare gli onori di casa, l’assessore allo sport Gianfranco Minnetti. Presenti, per il Lions Club, Paolo Giannini (presidente Amandola-Sibillini), Lucia Masi Surico (presidente Urbs Turrita), Lello Francesconi (decano soci lions). In platea Licia Canigola (assessore provinciale), Silvio Benignetti (presidente provinciale Fci), Sesto Ugo Pallotti (curatore della mostra, esposta in municipio, su Gino Bartali). Alberati e Andrea Bartali hanno raccontato una storia particolare sul grande campione, che dal settembre 1943 al maggio 1944, quando le gare sportive a causa della guerra erano ferme, viaggiò per circa 40 volte fra Firenze a Perugia nascondendo all’interno delle canne metalliche della sua bicicletta fotografie che servirono a preparare documenti falsi che evitarono la deportazione a circa 800 ebrei. Una storia di grande umanità, che la Repubblica italiana ha premiato con la medaglia d’oro al valore civile. Durante la serata sono state visionate anche alcune foto storiche di “Ginettaccio”, come il passaggio della borraccia fra Bartali e Coppi. Nel corso della serata, che si è chiusa con la consegna di un omaggio ad Adriana Bartali da parte del Lions Club, è stato ricordato Patrizio Antonelli, giovane amandolese scomparso anni fa in seguito a un incidente stradale mentre stava pedalando in sella alla sua bicicletta.