Missione di cooperazione internazionale in Bosnia Erzegovina, dal 15 al 19 settembre
CON I BAMBINI DI SARAJEVO
Un programma lanciato dalle Marche per i minori con bisogni speciali. Inaugurazione di due plessi sanitari per la riabilitazione. Il Klezmer, colonna sonora della missione.
La Musica Klezmer e non solo, sarà la colonna sonora di una missione di cooperazione internazionale promossa dalla Regione Marche che si svolgerà in Bosnia Erzegovina dal 15 al 19 settembre prossimo. Con un duplice scopo: attivare una rete virtuosa di welfare e lotta all’esclusione sociale in favore dei bambini bosniaci e creare uno scambio culturale vivace quanto inusuale. Da Sarajevo infatti, città simbolo della guerra ma anche della rinascita della Bosnia, arriverà e ripartirà un messaggio di vicinanza dalle Marche, regione tradizionalmente solidale con questa parte dei Balcani. Saremo impegnati su due versanti, molto diversi, ma in grado di dare vantaggi reciproci- ha spiegato l’assessore regionale alla Formazione - Istruzione, Ugo Ascoli, alla guida della delegazione regionale composta anche dal presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli e dai consiglieri Marco Lucchetti e Guido Castelli. Consolideremo gli ottimi risultati di un progetto triennale di cooperazione allo sviluppo, ideato dalle Marche e avviato un anno fa in collaborazione con l’Emilia Romagna – ha proseguito Ascoli- per dare risposte concrete a giovani e bambini disabili con bisogni speciali ed esporteremo per la prima volta un prodotto culturale marchigiano, nato dieci anni fa e che sta diventando internazionale: il Festival Klezmer, in anteprima a Sarajevo con la stagione 2006. Un binomio importante, secondo Ugo Ascoli, per costruire una reale nazione Euro-Adriatica-Mediterranea: “con la musica Klezmer si può comunicare partecipazione e pace tra i popoli; con un programma regionale di cooperazione, oltre a realizzare strutture importanti, si può educare alla cultura del sociale e all’affermazione dei diritti di cittadinanza.”
Il programma di cooperazione regionale rivolto a minori tra 0 e 18 anni è stato finanziato con 2 milioni e 700 mila euro dal Ministero Affari Esteri a cui si aggiunge 1 milione da parte delle due Regioni. Coinvolgerà direttamente 6 mila famiglie bosniache e ha già consentito di realizzare due strutture sanitarie per la riabilitazione di minori disabili psichici e fisici: una a Sarajevo e l’altra nei pressi di Banja Luka che saranno inaugurate proprio il 16 e il 18 settembre. Marina Maurizi del Servizio Cooperazione internazionale della Regione, ha annunciato che il Ministero degli Esteri, sulla base dei risultati ottenuti in Bosnia, ha appena confermato un contribuito di 1 milione e mezzo di euro per proseguire con lo stesso progetto anche in Albania.
Il programma del Festival Klezmer, come hanno spiegato il presidente dell’Associazione, Andrea Nobili e il direttore artistico Giovanni Seneca – si apre proprio da Sarajevo ad altre tendenze musicali- grazie alla collaborazione di Musicultura e poi anche al cinema. Roberta Biagiarelli presenterà, infatti , un suo reportage documentario “Souvenir Srebrenica” sul genocidio di Srebrenica di 11 anni fa. “Klezmer - ha detto Nobili- significa soprattutto integrazione, è la musica che ha accompagnato le popolazioni ebraiche nei loro spostamenti, una musica che ha assorbito la cultura dei luoghi in cui gli ebrei si sono fermati.” Secondo i promotori del Festival non esiste luogo più suggestivo di Sarajevo, “ un melting pot” per antonomasia, per comunicare il senso della cultura universale e della convivenza possibile. Oltre al trio d’archi di Giovanni Seneca, il Festival sarà illuminato anche dalla presenza di Moni Ovadia , presidente onorario dell’Associazione “Musica Klezmer” , presente con un quartetto d’archi il 16 settembre al Sartr Teatr di Sarajevo, chiamato anche il Teatro della Guerra perché rimase aperto e attivo anche durante il conflitto serbo-bosniaco.