Miguel Bosé…il ritorno!
A volte ritornano... E lui, Miguel Bosé è tornato. Anche se, possiamo immaginarlo, almeno ‘col cuore’, dall’Italia non si è mai allontanato. Sappiamo bene alcune ‘regole’ dei mercati discografici e, intorno agli anni ’80, dopo strepitosi successi, concerti affollati di ragazze impazzite, quando il bel Miguel ha cercato una ‘strada’ diversa, musicalmente parlando, è come svanito…. Ma non per chi ha seguito il suo lavoro svolto in Spagna e in tanti Paesi latini, come ha potuto, fino poi all’era del pc e di internet che ora è ricco di contenuti che lo riguardano.Di “Papito” l’album uscito a maggio 2007, dove l’artista si è avvalso della partecipazione dei suoi più cari amici, grandi professionisti della musica latina, se ne sta, ovviamente, parlando tanto. Tre dischi di platino in Spagna, Italia e Messico; 15 settimane, e oltre, di primato in classifiche; Disco d’oro negli Stati Uniti, Argentina, Colombia, Equador. Ancora disco di platino in Argentina e Cile e, in assoluto, il disco internazionale più venduto in Italia. Le cifre ‘parlano’, non c’è dubbio…Non si può premiare tanto un lavoro se non merita. A breve, inoltre, uscirà un cd live e il dvd del concerto tenutosi a Madrid.In più, il 5 dicembre ci sarà l’unica (speriamo di no…!) tappa italiana del tour presso il Dacht Forum di Assago, Milano. “Todo bien por ‘Papito’”, allora… Ma direi che di Miguel, del Bosé ‘persona’ se ne parla poco e, talvolta, in modo superficiale e inappropriato.E via col discorso della sua infanzia tra ‘grandi’ della letteratura e dell’arte (Picasso, Heminguay, Visconti…ma lui era ‘solo’ un bambino’…) e ancora dissertazioni,spesso sconcertanti o di cattivo gusto, sulle sue ‘presunte’ preferenze sessuali. Anticonformista, ribelle , inquieto, Miguel Bosé ha detto ‘no’ a tanto e a tanti, fin dalla giovinezza. No all’essere torero come il famoso padre; no a ‘seguire la scia’ senza cambiare nulla del suo essere e del suo porsi. Ha ‘giocato’ ostentando, con estrema classe, atteggiamenti ‘indefinibili’, ‘ambigui’, ‘misteriosi’, mescolando passione ed umorismo. Alcuni films( “…il cinema non fa per me: ha ritmi troppo lenti!”); qualche trasmissione televisiva come conduttore(“..da cancellare!!Non farò mai più televisione!”). Con molta onestà Miguel afferma che ciò che ha sempre voluto fare e, nel modo migliore possibile, è la musica, e punto! Una musica da condividere, nel caso di Papito, con gli amici di sempre dove non ha certo ‘riciclato’ i brani di 30 anni di storia musicale; ha, piuttosto, ridato nuova linfa e nuova vita, arricchendoli in sonorità ed espressione. Pochi sanno, inoltre, che Miguel Bosè scrive, si occupa di letteratura e ,a breve, uscirà un suo libro. Una storia di ‘compassione’ ,parola a volte ipocrita ma che, nel libro, assume i toni alti dell’Amore, della Condivisione, della Comprensione. E di questi sentimenti Bosé ha un concetto davvero ‘alto’. Impegnato in numerose iniziative a difesa di ‘chi non può e chi non ha’, il suo non è solo il ‘dovere’ di una star mondiale di mostrare la propria generosità. La sua, a parte i tour e gli impegni ,è la vita di un uomo normalissimo che ama stare in compagnia ma non essere ‘invaso’. Alleva decine di cani, animali da cortile e trova grande soddisfazione nell’occuparsi di loro….il tutto inframmezzato da immersioni nell’oceano di cui è amante nonché ‘difensore’ tramite le organizzazioni preposte. Mi piace citare qualche stralcio della sua presentazione all’album “Sereno” del 2001: ”Ci sono voluti 45 anni, però l'ho capito. So quello che voglio. Sento un controllo profondo e assoluto su tutto quello che faccio. "Sereno" significa autorità rispetto a me stesso, a quello che mi circonda, autorità alimentata da anni di navigazione, di successi, di confusione, di ricerche, di dubbi… Mi accorgo che per la prima volta parlo di me nelle mie canzoni………….. Non sono stato come mi volevano, sono stato come ho voluto essere. Volevo essere oceanografo, l'oceano è la vita, puoi combattere contro le sue tormente, conquistarle, dominarle, ma questo non ti fa mai diventare un uomo. Per essere un uomo, bisogna parlare con i suoi delfini, con le balene e capire che la donna è soprattutto, Sirena;……. Niente è fantasticato, tutto è stato raccontato esattamente per come è avvenuto, come è, e come è stato. Tutti i temi hanno luoghi e protagonisti con nomi e cognomi. E questo io non lo avevo mai fatto prima. È il disco più personale, più intimo, più mio e questo significa tanto, significa che può essere il disco più importante della mia vita. Però è anche vero che ho avuto cinque anni di tempo per pensare a lui... Le cose arrivano quando è il momento giusto e non ti puoi opporre a questo. Soprattutto quando arrivano senza conflitti, senza traumi nonostante tocchino temi che, in tutta la vita, furono problematici, molto personali...”. Ed è questo il Miguel Bosé che traspare da ogni nota del suo Papito e del suo Papitour: saggezza e temerarietà; coerenza e sfide; impegno e tenacia, in tutto. Sia nel regalarsi ad ogni pubblico in modo totale, sia nel difendere pubblicamente le sue idee che, tuttavia, sono sempre e comunque ‘per gli altri’, per un mondo ‘libero’ e ‘giusto’. Bella la frase finale di un’altrettanto bella intervista rilasciata a Fabio Fazio a maggio: “Per ‘crescere’, un talento ha bisogno di libertà assoluta, di tempo…non aver fretta, confrontarsi con il ‘momento’, la gente, i pensieri”. Crediamo sia esaustiva e significativa per comprendere il ‘personaggio’ Miguel Bosé e l’uomo. E’ tornato, finalmente, e vogliamo, a questo punto, che resti…!!! ANNA MAFFEI
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