Spagna-Italia 4-2 (0-0), Rigori amari, Italia eliminata
euro2008.uefa.com - 22/06/2008 23:43:05 - Dopo 44 anni, la Spagna torna la prime quattro d’Europa. Le Furie rosse superano l’Italia ai rigori e conquistano la semifinale di UEFA EURO 2008™: allo stadio Ernst Happel non bastano 120 minuti per schiodare lo 0-0, ma la lotteria dagli undici metri premia le Furie rosse, che giovedì se la vedranno contro la Russia. Decisivi gli errori dal dischetto di Daniele De Rossi e Antonio Di Natale.
Donadoni e la regola del quattro
Quarto impegno agli Europei, quarta formazione diversa per il Ct azzurro, che si affida per quattro undicesimi a giocatori dell’AS Roma: Simone Perrotta agisce dietro Antonio Cassano e Luca Toni, mentre Alberto Aquilani e Massimo Ambrosini sono schierati ai lati di Daniele De Rossi al posto degli squalificati Andrea Pirlo e Gennaro Gattuso. Luis Aragonés punta sulla vena realizzativa di Fernando Torres e del capocannoniere David Villa, autore di quattro reti nella fase a gironi.
Lunga fase di studio
In avvio, di occasioni da rete neanche l’ombra: è evidente come le due formazioni preferiscano non scoprirsi. Difese bloccate e pochi spazi per gli attacchi di Toni e Cassano da una parte, Villa e Torres dall’altra. La Spagna insiste con un possesso palla continuo, ma il merito dell’Italia è quello di non scomporsi. Cassano prova a illuminare il gioco italiano, arrivando spesso a prendersi il pallone nella propria metà campo, ma la prima azione degna di nota (18’) arriva quando, su un cross da sinistra di Ambrosini, Perrotta si inserisce e colpisce di testa, non creando però problemi a Iker Casillas. Le Furie Rosse rispondono sei minuti più tardi con un calcio di punizione di Villa, ben bloccato a terra da Gianluigi Buffon.
Regna l’equilibrio
Lo stesso estremo difensore azzurro dice di no a un sinistro dalla lunga distanza di David Silva alla mezz’ora. La Spagna prova ad alzare il ritmo, risultando però sterile negli ultimi venti metri. Anche Toni, dopo una prima fase vissuta nella morsa della difesa spagnola, prova ad accendersi, ma sul traversone di Cassano è fortunato il salvataggio di Carlos Marchena, che arriva sessanta secondi prima dell’azione più pericolosa di marca spagnola, un tentativo dalla distanza di Silva, con la sfera che accarezza il palo alla destra di Buffon.
Primi cambi
A inizio ripresa il tema tattico non cambia: nessuna delle due squadre si azzarda ad alzare il ritmo, anche se l’Italia, almeno sulla fascia sinistra, sembra godere di qualche metro in più di libertà. Inizia la serie di mosse da parte dei due tecnici: nell’Italia dentro Mauro Camoranesi per Perrotta, Aragonés risponde con Santi Cazorla per Andrés Iniesta e Cesc Fàbregas per Xavi Hernàndez. Proprio il neoentrato Camoranesi, in mischia, calcia a botta sicura, ma è straordinario il riflesso di Casillas, che respinge con i piedi.
Brivido
Al 70’ è ancora Toni, alla ricerca del primo gol agli Europei e ben imbeccato da Gianluca Zambrotta, a cercare di dare la scossa: l’attaccante del FC Bayern München non riesce a schiacciare il pallone verso lo specchio della porta. Entra anche Antonio Di Natale, che prende il posto di Cassano, esausto dopo un’ora giocata a ritmi altissimi. I supplementari si avvicinano, anche perché il calcio di punizione di Marcos Senna trova la risposta con i pugni di Buffon. Ben più pericoloso il destro dalla distanza dello stesso centrocampista spagnolo, anche perché Buffon, tutt’altro che impeccabile, rischia di combinarla grossa: il portiere azzurro ringrazia il palo, che gli evita una figuraccia.
Supplementari
Nel primo extra-time è il solito Silva a rappresentare la minaccia numero uno per l’Italia: il suo sinistro, quando sul cronometro sono trascorsi soltanto due minuti, va a colpire il palo di sostegno della porta di Buffon, facendo correre un brivido sulla schiena dei tifosi Azzurri. L’Italia è comunque viva, e lo dimostra il gran colpo di testa di Di Natale, sul quale ci vogliono un balzo felino e la deviazione con la punta delle dita di Casillas. Sempre di testa, Toni prova a girare il pallone sul primo palo senza fortuna.
Epilogo
Anche in prospettiva rigori, Donadoni si gioca la carta Alessandro Del Piero, al posto di Aquilani. Proprio all’ultimo istante, il tiro cross di Cazorla non trova nessuno pronto alla correzione in rete: anche i supplementari scorrono via, si va ai calci di rigore. Il primo errore è di De Rossi, Senna porta momentaneamente in vantaggio la Spagna. Buffon rimette in carreggiata l’Italia sul penalty di Güiza, ma l’errore di Di Natale ristabilisce le distanze. Fabregas non sbaglia: esplode la festa spagnola. L’Italia è eliminata. A distanza di due anni, i calci di rigore si sono rivelati fatali.
La Spagna vola in semifinale grazie ai rigori dopo una partita priva di spettacolo. Di Natale commette l'errore decisivo
La Spagna rompe l'incantesimo, batte l'Italia dopo 88 anni in una partita ufficiale e si guadagna una semifinale affascinante. I rigori voltano le spalle ai campioni del mondo e incanalano il match nella direzione della squadra che ha saputo osare pur senza fuochi d'artificio. Adios azzurri, rimane nell'aria la sensazione agra di disarmo di fronte all'ennesima gara giocata all'insegna dell'indolenza rinunciataria.
Doveva essere "Tiki Taka" contro catenaccio e così è stato, senza soluzione di continuità, almeno per i primi 45 minuti. Non un imprevisto, non un'innovazione tattica: tutto come da manuale del pre-partita. Donadoni accetta il ruolo di underdog e postula una filosofia attendista. La Spagna implementa un esasperante egemonia territoriale che si scontra frontalmente con la maginot italiana. La difesa azzurra è ordinata, remissiva ma terribilmente perfetta nelle spaziature anche per merito di un Chiellini travestito da Cannavaro e De Rossi che funge da terzo centrale aggiunto. La Spagna è quella delle prime due partite, Donadoni invece risolve il ballottaggio tra Aquilani e Camoranesi a favore del romanista che però si rivelerà eccessivamente refrattario all'intraprendenza. Le emozioni sono merce rara, i mancati fischi di Fandel sono i brividi più intensi lungo la schiena degli azzurri.
Al 17' l'episodio più contestato: l'arbitro tedesco ignora un contatto netto di Ambrosini su Villa, rigore clarísimo direbbero i tifosi iberici. Intorno alla mezzora due conclusioni da lontano fanno il solletico a Buffon e 5 minuti dopo Cassano si scatena sulla sinistra, pennella per Toni (l'unica palla gol del match per lui) che però trova Marchena ad opporsi alla sua incornata.
Nella ripresa la Spagna annacqua il proprio predominio e l'Italia comprende finalmente il significato della parola attacco. Dopo pochi secondi Chiellini salva con una grande scivolata su una zingarata di Villa e al 61' arriva la prima e unica occasione solare del match di marca italica. Camoranesi spara a botta sicura in mischia dopo una sponda di Toni ma Casillas inventa un intervento d'istinto di piede. Al 78' Senna con una bomba dai 25 metri costringe Buffon all'intervento in allungo e all' 81' il portiere azzurro sfiora l'harakiri sul replay del pivote del Villarreal che piega le mani dell'azzurro salvato però dal palo.
Nel supplementare Silva dopo 4 minuti sprigiona un sinistro di impressionante potenza che si spegne a 20 cm dal palo con Buffon in ritardo. L'Italia risponde dopo un minuto con Di Natale, entrato nella ripresa al posto di Cassano, che di testa chiama Casillas al colpo di reni per togliere il pallone da sotto la traversa. Si arriva senza sussulti ai rigori (non serve l'ingresso in ritardo di Del Piero) e gli errori di De Rossi e Di Natale regalano la semifinale alla squadra di Aragones. Sarà Russia-Spagna ed in fondo è giusto così, non si può sempre sperare di vivere di speculazione e passività. Sulla panchina tricolore, è già pronto il Lippi-bis. Michele Gazzetti / Eurosport