CENTRALE A BIOMASSE - LA SOCIETA’ NON SI PRESENTA ALL’INCHIESTA PUBBLICA
Sul sito della Regione Marche – Servizio Ambiente, da diversi giorni, era comparso l’avviso di inchiesta pubblica relativa al progetto della centrale a biomasse, da tenersi il 19 Maggio presso il centro sociale Ete Caldarette.
Per Inchiesta pubblica si deve intendere un’assemblea aperta a tutti i cittadini interessati, nella quale la società proponente deve soltanto illustrare il progetto che vuole realizzare e i cittadini possono avanzare tutte le critiche e le obiezioni che ritengono opportune.
Critiche delle quali il competente Servizio regionale, preposto alla valutazione finale del progetto, deve tenere in debito conto.
L’Inchiesta pubblica, quindi, è un atto teso a garantire l’informazione e la partecipazione dei cittadini al procedimento. Un atto espressamente previsto dalle procedure di Valutazione dell’Impatto Ambientale e per questo era stata formalmente richiesta dal Comitato nei termini di legge previsti.
Tale inchiesta doveva essersi svolta già da tempo, i termini previsti per Legge sono infatti abbondantemente scaduti. Per tale motivo, a fine Aprile, i membri del Comitato hanno contattato il Servizio regionale sollecitandolo affinchè venisse effettuata al più presto.
Dopo molta insistenza, finalmente, alcuni giorni fa, abbiamo letto l’annuncio sul sito ufficiale della Regione e, immediatamente, il Comitato si è attivato. Abbiamo avviato una campagna di informazione e di invito alla più ampia partecipazione della popolazione fatta di comunicati sui giornali, via radio, via internet e distribuendo migliaia di volantini andando nelle case, davanti alle scuole, alle chiese e ai supermercati.
Incredibilmente, Venerdi 15 maggio, sul sito della Regione Marche è apparso questo annuncio: “ La Ditta Power Crop con nota prot. n. 031 dell’11/5/09 (nostro protocollo n.267215 del 15.05.2009) ha dichiarato di non essere disponibile ad effettuare l’inchiesta pubblica, come già fissata, per il prossimo 19 maggio. Pertanto si comunica il rinvio dell’inchiesta pubblica a data da destinarsi.”
Il comitato per la tutela della salute e dell’ambiente del fermano esprime profonda indignazione di fronte ad un tale comportamento arrogante, antidemocratico e di assoluto disprezzo, di tutta la popolazione e in particolare del lavoro volontario di decine di cittadini che in questi giorni hanno sottratto tempo al lavoro e alle famiglie per garantire a tutti il diritto alla informazione e alla partecipazione.
Il Comitato si riserva comunque di verificare nelle sedi opportune se le regole stabilite dalle leggi vigenti in materia di V.I.A siano state correttamente rispettate in questa brutta vicenda. Comitato Intercomunale per la salvaguardia della salute e dell’ambiente del fermano.