Segue un ennesimo comunicato della nostra Associazione in risposta ad un altro “murales” che raffigura il boss Matteo Messina Denaro , condannato in Cassazione per la strage di Firenze del 27 Maggio 1993 e ancora oggi latitante.
Non è la cattura del boss di Trapani che il manifesto si prefigge , ma è possibile, attraverso non troppo velate minacce, si voglia ostentare l’immagine di un assassino ancora oggi in libertà, per perorare la richiesta di benefici carcerari per coloro che insieme a Matteo Messina Denaro hanno massacrato bambini e ragazzi in via dei Georgofili.
Ancora una volta, onde evitare che altri come noi debbano piangere per una vita intera, torniamo a chiedere una riapertura significativa delle indagini sui “mandanti esterni alla mafia” per le stragi del 1993.
Torniamo altresì ad invitare lo Stato a far fronte ai suoi impegni verso di noi, saldando il debito delle cause civili da noi intraprese, rispondendo così alla mafia che i beni gli saranno sempre confiscati , soprattutto per far fronte ai danni causati alle vittime di scellerate stragi eversive e terroristiche, messe in atto per sovvertire l’ordine democratico dello Stato, cambiando le leggi in favore di “cosa nostra” come si sta facendo da 15 anni a questa parte.
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
Associazione tra i familiari delle
Vittime della strage di via dei Georgofili
MAFIA: ASSOCIAZIONE GEORGOFILI, MURALE NON VUOLE ARRESTO BOSS
(V. "MAFIA: UN NUOVO MURALES DEL BOSS MESSINA..." DELLE 9:24)
(ANSA) - PALERMO, 26 APR - "Non è la cattura del boss di
Trapani che il murales si prefigge, ma è possibile, attraverso
non troppo velate minacce, si voglia ostentare l'immagine di un
assassino ancora oggi in libertà, per perorare la richiesta di
benefici carcerari per coloro che insieme a Matteo Messina
Denaro hanno massacrato bambini e ragazzi in via dei
Georgofili". Lo afferma in una nota Giovanna Maggiani Chelli
dell'associazione tra i familiari delle vittime della strage di
via dei Georgofili a Firenze.
"Ancora una volta - si legge nella nota - onde evitare che
altri come noi debbano piangere per una vita intera, torniamo a
chiedere una riapertura significativa delle indagini sui
'mandanti esterni alla mafia' per le stragi del 1993".
"Torniamo altresì ad invitare lo Stato - aggiunge - a far
fronte ai suoi impegni verso di noi, saldando il debito delle
cause civili da noi intraprese, rispondendo così alla mafia che
i beni gli saranno sempre confiscati, soprattutto per far fronte
ai danni causati alle vittime di scellerate stragi eversive e
terroristiche, messe in atto per sovvertire l'ordine democratico
dello Stato, cambiando le leggi in favore di Cosa nostra come si
sta facendo da 15 anni a questa parte".(ANSA).
COM-ABB/GIU
26-APR-08 15:16 NNNN