OVVERO "INAUGURAZIONE SEMPLICE E LIETA COME UNA MESSA DA CAMPO"
Stupiti. "Lieti". Sudati. C´eravamo. Ma quasi per caso: di solito - anzi sempre - dove ci sono le "autorità" non ci siamo noi. Danno la nausea. Stavolta invece NO. Qui sono come noi, accaldati, curiosi, vestiti "male", si dicono emozionati. Banditi abiti scuri e cravatte. Solo gli alti ufficiali dei Carabinieri in (impeccabile) divisa, tuttavia non stonano. Alla prossima edizione saranno anche loro "in borghese". Scommettiamo.
Niente palco. Niente fanfare. Niente spandimento di watt. Niente tagli di nastri. Niente discorsi sussiegosi e autocelebrativi. Camminano tra la gente, sorridono, scherzano, si tirano per la mano per non perdersi tra la folla. Il presidente della Provincia in polo Lacoste sabbia. Tutti "fuori ordinanza". E puntuali. E´ il "canone Mantova", scrive la Gazzetta locale il giorno dopo: pagine serene, ben scritte, senza servili genuflessioni, cronaca raffinata-gustosa-popolare di un pomeriggio per noi speciale, per Mantova "normale".
Ci sentiamo in colpa per esserci perse le altre edizioni del Festival, e ci mescoliamo al popolo dei curiosi, degli aficionados, degli esperti, dei preziosi ragazzi blu dell´organizzazione. Si brinda insieme.
Tutto facile, anche per l´aiuto del nostro Emidio ("Mìddio")-libraio. Dallo spostarsi da un incontro all´altro, alla ricerca dei biglietti. Facile cambiare idea, intervenire ai dibattiti, conversare affettuosamente coi "personaggi", mai distanti o altezzosi, caleidoscopicamente greci, turchi, gallesi, norvegesi, e amabili traduttori di "Vergilio"....
Spazi meravigliosamente semplici e fruibili [mancata un po´ l´aria condizionata, eppure non siamo morti ]. Facile andare al ristorante, e trovarlo economico, anche a un passo dal teatro! Facile e innocuo zigzagare in bici, mai tra cordoli e vincoli. Facile sostare e riposare all´"Anconetta", che non è il Bois de Boulogne ma è tranquilla e sicura.
Niente sopra le righe. Eppure Mantova è piena quasi come una "notte bianca".
Non chiasso. Non fuochi d´artificio. Non occorre mettersi in guardia dalle fregature.
Gentilezza. Decoro. Educazione. Accoglienza. Fantasia.
"Elogio della follia" che è semplicità. Quella che a noi, quaggiù, manca.
( Non ci hanno neanche punto le zanzare... )
Grottammare 9.09.´08 Ginger e Fred