ovvero l’impresa Marini Marini & Gaspari Gaspari
di Rive Droite et Rive Gauche
Se ogni giorno l’intero plotone del giornalismo paesano non si scomodava a botte di suadenti articoli – interventi – redazionali – riflessioni – interviste - esortazioni, non lo capivamo che DONANDO il Ballarin a una banca dopo averlo profumatamente comprato, saremmo diventati buoni belli ricchi e famosi. Oddio non tutti. Diciamo pochi. Pochissimi. Meno di tre.
L’impresa Marini Marini & Gaspari Gaspari, d’altronde, ha respiro mondiale, tanto che al “sindaco di altissimo spessore culturale” (sic) gli si raddoppia pure il cognome: Gaspari Gaspari. Mica poco. Fatti loro se Sidney e Dubai crepano d’invidia.
“La tipologia del contratto […] non ha finalità speculative” (Patrizi, Messaggero): ma, sacré-Dieu, a chi verrebbe in mente di avanzare tanto fantasiosi dubbi in proposito? Bando a pelose polemiche, strumentalizzazioni politiche, accuse di megalomania…
Si riconosca piuttosto il planetario impatto del titanico progetto. “L’unificazione storica dei due lungomari” (così la definisce il Patrizi nell’orgasmo celebrativo) da parte della Fondazione Carisap santasubito, sarà assimilabile alla unificazione dell’Alto e Basso Egitto sotto il regno di Horo-il- monocolo. Una versione in sambenedettese dei testi di Shabaka ne immortalerà gli artefici per i secoli a venire [ povero architetto-ush, confortiamolo, offriamogli sostegno psicologico, indirizziamolo in comunità di recupero dove possa terapeuticamente sublimarsi col lavoro nei campi, arredandoli a lungomari e a mercati montebelli ]. Perché stavolta c’avremo il progettista mondiale, anche noi di provincia il nostro Imhotep architetto di piramidi figlio di dei.
Perché qui saranno piramidi, mica torri babbane. Dureranno millenni, non mandati. Staranno da dio con le palme. Sussurri e grida affermano infatti che la sala polivalente nell’area Ballarin “che sarà da esempio in tutta Italia”, progetto custodito nei cassetti di Marini-Marini & Gaspari-Gaspari, consisterà realmente e soprattuttamente in un complesso di piramidi. Ispirate a quelle della III e IV dinastia egizia, che Dubai e Sidney gli fanno un baffo! Piramidi a gradoni o romboidali, sui fondamentali modelli di Saqqara e Dahshur. Astronomicamente orientate, si capisce. Anche se, per la particolare posizione di SBT, solo con un matematico furbastro gioco di specchi ( mamma, li turisti!) sarà possibile agli equinozi traguardare un raggio di sole tra faro, torrione e punte di piramidi. Mentre, sotterraneamente, un sistema di cunicoli, stanze, gallerie e celle scavate nella sabbia – anche noi c’abbiamo la sabbia - collegherà il nuovo Ballarin al porto e alla “Colomba” di Santarelli ( che finalmente prenderà il volo…).
P.S. / Pare che anche sindacomerli, in tempi non sospetti ( 3 aprile ’07 ) “pienamente d’accordo” per un corroborante prato al Ballarin, abbia abbracciato il faraonide progetto dietro assicurazione che gli si raddoppia pure a lui il cognome. Merli Merli.
7.12.’07 RIVE DROITE ET RIVE GAUCHE