AngellottiAppunti: le cosiddette ronde
di Giuseppe Angellotti Il Governo Berlusconi, approfittando del (si spera) momentanee marasma a Sinistra, scende sempre più in basso come proposte e misure. Sbarcano qualche centinaio di disperati in più a Lampedusa? Ecco che Berlusca & C. sfornare una nuova legge. Alcuni orribili stupri a catena? Ecco una nuova “grida manzoniana”. Ma la cosa più folle - in questo ultimo periodo - è la fissa delle ronde. Associazioni di privati (come fanno già City Angels e ronde padane a Nord) dovrebbero coadiuvare le Forze dell'Ordine segnalando situazioni e persone “pericolose”. L’exploit è stato fallimentare: i poliziotti sono stati costretti a difendere questi “sceriffi fai da te” anziché pattugliare le strade. È già possibile, per il cittadino, procedere all'arresto in flagranza, come pure di segnalare e denunciare i reati in cui è, in qualche modo, implicato. Le “ronde” quindi, non solo non aggiungono niente, ma tolgono ulteriore sicurezza: e se i “gringos” incontrassero un diverso (africano, travestito, barbone, prostituta, eccetera), cosa faranno? Li lasceranno perdere o li copriranno di pece e piume (come si faceva nel Far West), per poi cacciarli fuori città? Lo squadrismo delle camice nere e di quelle grigie di Mussolini e di hitler non partì proprio per tutelare il quieto vivere? E se le “ronde” si lasciano prendere la mano e linciano uno zingaro sorpreso a rubare? Insomma se l'ordine pubblico è una polveriera, le “ronde” sono il fulmine che farà esplodere questa polveriera. Ammettiamo che l'esperimento fallisca, come fare a sciogliere queste associazioni che hanno, nel frattempo, assaporato il gusto del potere? Ronde padane a Nord come mafia e camorra a Sud? Concludendo, dovrebbe essere tra il cittadino e le Forze dell'Ordine lo stesso rapporto che c'è, a Londra, tra i Bobbies e gli abitanti del proprio quartiere: ognuno al suo posto, consapevoli entrambi di avere, ognuno, bisogno dell'altro.
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