Continua lo scandalo , il mafioso Matteo Messina Denaro condannato all’ergastolo per la stragi del 1993, e ancora oggi latitante appare a Palermo in un murales, in un manifesto.
La mafia ostenta il suo idolo massimo, e si bea del fatto che chi insieme all’organizzazione criminale “cosa nostra” ha concorso alla strage di Firenze del 27 Maggio 1993 , si renda garante della latitanza di un macellaio criminale, un terrorista eversivo, condannato all’ergastolo per strage con sentenza passata in giudicato.
Il massacratore di via dei Georgofili ama le belle donne , il lusso, la buona tavola , le auto costose le corse in moto.
Finiamola con questa vergogna, e da parte di chi deve si arresti l’ultimo latitante della strage di Firenze , si riaprano alla grande le indagini sulla strage di via dei Georgofili e si scriva una buona volta sugli atti processuali,tutta la verità su chi da 15 anni copre questa scandalosa latitanza.
Inoltre si smetta di “menare il can per l’aia “ e alle vittime di Matteo Messina Denaro , quelle di via dei Georgofili del 27 Maggio 1993, vengano immediatamente liquidati quei 12 milioni di euro che gli sono stati riconosciuti in sede di sentenze civili “immediatamente esecutive” , per curarsi dalle gravissime malattie che il bandito e i suoi degni compari, gli hanno procurato con 300 chili di tritolo.
Il 27 Maggio quest’anno sarà il più tragico degli anniversari, perché la mafia non solo ha vinto, ma ballerà sulla cassa dei nostri morti, e alla faccia dei nostri invalidi, tutto questo sarà imperdonabile .
*Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofli
MAFIA: MURALES; ASSOCIAZIONE GEORGOFILI,LO SCANDALO CONTINUA
(V. 'MURALES MESSINA DENATO...' DELLE 9:11)
(ANSA) - FIRENZE, 24 APR - "E' uno scandalo che continua".
Con queste parole l'Associazione dei familiari di via dei
Geogofili commenta il murales che ritrae Matteo Messina Denaro.
"La mafia ostenta il suo idolo massimo - scrive
l'Associazione in una nota - e si bea del fatto che chi insieme
all'organizzazione criminale 'cosa nostra' ha concorso alla
strage di Firenze del 27 Maggio 1993, si renda garante della
latitanza di un macellaio criminale, un terrorista eversivo,
condannato all'ergastolo per strage con sentenza passata in
giudicato".
"Si smetta di 'menare il can per l'aià - continua
l'Associazione - e alle vittime di Matteo Messina Denaro, quelle
di via dei Georgofili del 27 maggio 1993, vengano immediatamente
liquidati quei 12 milioni di euro che gli sono stati
riconosciuti in sede di sentenze civili 'immediatamente
esecutive', per curarsi dalle gravissime malattie che il bandito
e i suo degni compari, gli hanno procurato con 300 chili di
tritolo. Il 27 maggio quest'anno sarà il più tragico degli
anniversari, perché la mafia non solo ha vinto, ma ballerà
sulla cassa dei nostri morti, e alla faccia dei nostri invalidi,
tutto questo sarà imperdonabile". (ANSA).
COM-IM/DLM
24-APR-08 17:54 NNNN