Come sopravvivere alla "Sindrome da rientro"
Le meravigliose giornate che settembre ci sta regalando ci fanno vivere l’illusione che le vacanze non siano del tutto svanite e che sia ancora possibile nei week-end prolungarne l’effetto. Ma non c’è scampo, l’autunno che in punta di piedi sta ingrigendo le nostre giornate è oramai arrivato e la sindrome del dopo-ferie è in agguato. E vale sia per coloro che delusi dalla vacanza sviluppano un senso di frustrazione risultando, al rientro, più intrattabili del solito, sia per chi gratificato dalla più sensuale esperienza vacanziera della propria vita è affetto da un “inspiegabile” disagio che lo porta a rifiutare emotivamente qualsiasi routine. Secondo gli esperti la “Sindrome da rientro” investirebbe, ogni anno un italiano su due e, se contenuta nelle manifestazioni, è fisiologica e si autorisolve con la ripresa delle normali abitudini di vita. Cosa fare per contrastarla ed essere in grado di affrontare i ritmi più sostenuti? Gli studiosi raccomandano questi semplici consigli: a) tornare al lavoro dopo qualche giorno dal rientro; in questo modo è favorito il riadattamento fisico e mentale; b) riallacciare interessi e amicizie fuori dall’ambito lavorativo; è stato dimostrato che dedicarsi ad attività ricreative alternative a quelle di routine costituisce un’ottima ginnastica mentale; c) portare in ufficio un semplice souvenir che permetta di rivivere i momenti più belli ogni volta che si ha bisogno di serenità e di carica; d) continuare ad occuparsi del proprio benessere psico-fisico frequentando Day Spa o ritagliandosi piccoli spazi per trattamenti fai da te, nonché riprendendo o iniziando attività motorie al fine di ritrovare la forma che 6 italiani su 10 ammettono di non curare affatto quando sono in vacanza. I più indisciplinati sono gli “over” 50, in particolare maschi, e i bambini. A chi invece ha trascorso ferie da incubo si potrebbe consigliare una semplice cartolina da tenere sulla scrivania o nell’aletta parasole della propria auto e poi come faceva Max, il tassista di “Collateral”, prendersi, nei momenti più neri, delle brevissime vacanze sulle spiagge delle Maldive.
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