LETTERA DI UN AMICO
Caro Silvio, mi permetto di scriverTi questa lettera per consigliarTi di non commettere gli stessi errori che commise Napoleone Bonaparte nel giugno del 1815. Quando la settima coalizione (Russia, Austria, Prussia e Gran Bretagna) decise di distruggere l’impero napoleonico, Napoleone, troppo sicuro di se’, veterano di tante battaglie vinte diventando il più potente imperatore del mondo, sottovalutò la superiorità militare della coalizione stessa. Anziché cercare compromessi per evitare una guerra, Napoleone con il suo esercito sfidò la coalizione, subendo una umiliante sconfitta a Waterloo il 18 giugno 1815, che segnò la fine del suo impero. Caro Silvio, Tu hai un esercito male armato, con pochi ufficiali all’altezza della situazione, hai dei sottoufficiali poco preparati ed indisciplinati, hai soldati privi di orgoglio di appartenenza e di addestramento. Con questo esercito, non Ti aspetta altro che sconfitte. Caro Silvio, nonostante gli errori commessi dal Tuo Governo (errori che elencherò prossimamente), non meriti di essere sconfitto e umiliato da una sinistra superarmata di odio e di menzogne, in particolar modo per il prestigio che hai saputo dare all’Italia nel mondo e di aver saputo fermare il Fascismo Rosso. Per evitare questo non Ti resta altro, dopo aver varato la finanziaria 2005,che deve essere attenta alle classi più deboli e allo sviluppo, di presentarTi alle Camere rassegnando le dimissioni da Presidente del Consiglio con queste motivazioni: “la situazione economica e politica italiana e mondiale, le condizioni del mio partito e della mia coalizione, la faziosità preconcetta di certi poteri, non mi permettono di realizzare quell’Italia che avevo e che ho in mente”. Caro Silvio, se avrai il coraggio di questo gesto di umiltà e di responsabilità, non solo eviterai umilianti sconfitte, ma genererai simpatie e consensi che Ti apriranno una strada che Ti porterà ad una gloria più immensa nel prossimo futuro.
Affezionatissimo.
Tarcisio Moroni
P.S. So che questa lettera Silvio Berlusconi non la leggerà mai, ma a me serve per sapere se la storia mi darà torto o ragione. Ancona, 04/11/2004
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