Speciale Pallacanestro Mondiale: Italia-Portorico 73-72, la Lituania negli Ottavi
ilmascalzoneSportivo, la Pallacanestro sul mascalzone a cura di Pietro Lucadei. SAPPORO, 2006-08-24 - L’Italia batte il Portorico 73-72 e chiude al secondo posto il girone D di qualificazione agli Ottavi di finale di Saitama dove giocherà il 26 agosto contro la Lituania alle 20,00 nella partita spareggio di qualificazione ai quarti. E’ stata una lunga e lenta emozione. Con catarsi e pathos. Quasi fosse una tragedia greca. La trama si è sciolta a mento di una secondo dalla fine, con il tiro della disperazione di Carlos Arroyo. Una tripla. Sbagliata. L’Italia ha vinto 73-72, ha conquistato il secondo posto del girone e sabato 26 agosto giocherà contro la Lituania alle 13.00, ora locale (le sei del mattino in Italia), gli Ottavi di Finale a Saitama (ad un’ora da Tokio) nella più classica delle partita vita o morte. Chi vince va giocare per i quarti, chi perde torna a casa. L’Italia lascia Sapporo con quattro vittorie (Cina, Slovenia, Senegal e Portorico) e la sconfitta con gli Stati Uniti: “Abbiamo le energie per affrontare gli Ottavi –afferma Andrea Pecile, madido di sudore e felice. Andrea è stato uno dei protagonisti della gara. Insieme ad Angelo Gigli e Richard Mason Rocca ha confezionato la vittoria italiana. Pecile fa anche un piccolo consuntivo: “Abbiamo giocato meglio contro Stati Uniti, Cina e Slovenia perché hanno una pallacanestro più vicina alla nostra. Senegal e Portorico hanno una pallacanestro del tipo corri e tira, che non ci è congeniale. La chiave della partita? La nostra difesa: abbiamo costretto Arroyo a soli otto punti. Normalmente ne fa venti. Una grande difesa la nostra”. L’Italia rischia. Arriva al traguardo sul filo di lana con Portorico, una squadra di grandi tiratori da tre, ma anche grandi atleti e grandi attaccabrighe. Se ne ricordano sul finale, cercano di metterla sulla rissa, l’Italia è rocciosa e non ci casca. L’intera gara è come una sinusoide: Italia e Portorico si alternano al comando, basta guardare i parziali. E’ anche vero, però, che migliori tiratori italiani girano a vuoto con percentuali da brivido (6/25 da tre, ma anche 18/39 da due) e non è un caso allora che all’Italia, quando prende degli stentati vantaggi (51-48 al 27’, 64-60 al 33’, 73-68 al 37’) manca il colpo decisivo, quello da ko, come la tripla che ti taglia le gambe. Pecile prende iniziativa, però. Nelle gare precedenti del Mondiale, Pec che è sotto contratto a Siena, ma non sa se ci rimarrà, ha giocato solo spiccioli di minuti finora: 20 in tutto. Entra al 27’ e non esce più. La squadra ha messo la museruola ad Arroyo, ma è come bloccata nelle azioni offensive. Pec inizia con cinque punti, tra gli errori al tiro di Marconato, Belinelli e Gigli, poi altri due punti ed infine due assist a Richard Mason Rocca che da carneade del campionato del mondo è divenuto un protagonista. Rocca segna tutte e due le volte: 73-68 a 2 minuti e 22 secondi dalla fine. Da allora l’Italia non va più a canestro ed inizia la volata: Santiago segna due liberi (73-70), Soragna perde due palloni in attacco, Latimer e poi Arroyo fanno passi. Ogni centimetro è guadagnato a spintoni. I Portoricani fanno il gioco duro, i nostri non si tirano indietro. Ayuso a 26” dalla fine segna altri due punti (73-72), poi Pec gestisce palla per 22 secondi. Tira, sbaglia, rimbalzo portoricano, contropiede, palla ad Ayuso che da quasi centrocampo ci prova. Niente da fare. L’Italia vince, il Portorico perde e lascia il Mondiale. Del girone D, infatti, passano alla seconda fase, oltre all’Italia, gli Stati Uniti, la Slovenia e la Cina. “Mi è piaciuto vedere –commenta Carlo Recalcati, ct azzurro, a fine gara- di come siamo riusciti ad affrontare una gara così difficile, al di là degli errori commessi. Non avevamo gli stessi stimoli del Portorico, siamo andati male al tiro, male nell’esecuzione, abbiamo difeso molto bene e poi abbiamo portato a casa la partita con i denti, come al solito”. La Nazionale domani mattina presto lascia Sapporo per Saitama dove il 26 agosto affronterà la Lituania: “Li abbiamo visti giocare a Seoul –continua Recalcati- e come siamo cresciuti noi, lo sono anche loro. I centri sono grandi, veloci, atletici, come i gemelli Lavrinovic e sono un cattivo cliente per chiunque. Le guardie sono più giovani e meno talentuose rispetto alle formazioni degli anni precedenti, anche se giocano più per la squadra. Del gruppo delle Olimpiadi, come guardie è rimasto solo Macjauskas. Sarà un altro bell’esame per la mia squadra”.
ITALIA-PORTORICO 73-72 (21-23, 38-43, 59-56) Italia. Belinelli 7 (1/3, 1/7), Basile 3 (0/2, 1/4), Marconato 10 (3/5, 0/1), Michelori 4 (1/2, 0/1), Di Bella 6 (1/4, 1/3); Mancinelli 4 (2/2), Soragna 8 (2/4, 0/1), Mordente (0/4, 0/1), Pecile 7 (2/3, 1/2), Mason 10 (4/5), Garri 7 (0/1, 1/3), Gigli 7 (2/4, 1/2). Allenatore Carlo Recalcati. Portorico. Arroyo 8 (2/8, 0/4), Apodaca 12 (4/5, 1/3), Ayuso 25 (5/9, 2/6), Latimer, Santiago 12 (2/4); Ramos 2 (0/1), Reyes 10 (4/6), Rivera (0/2), Lee 3 (1/1 da tre). Ne: Hatton, Dalmau, Narvaez. Allenatore: Julio Toro. Arbitri: Nikolaos Zavlonas (Gre), Milivoje Jovcic (Scg), Daniel Delgado (Ven) Spettori: 6000 5 falli: Rocca e Reyes Tiri: T2: Ita 18/39, Por 17/35; T3: Ita 6/25, Por 4/14; TL: Ita 19/27, Por 26/34. Rimbalzi: Ita 36 (Marconato 8), Por 35 (Reyes 7); Assist: Ita 13 (Di Bella e Basile 3), Por 7 (Arroyo 3). Parziali: 5’ 11-9, 15’ 32-32; 25’ 46-48; 35’ 67-64. ( da fip.it)
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