Sam Savage, Firmino
Titolo: Firmino Autore: Sam Savage Anno: 2008 Genere: narr. straniera Autore recensione: Renzo Vitellozzi
Firmino è un topastro americano nato negli anni sessanta in una calda ed umida libreria di Boston che per sopravvivere divora libri di ogni genere. La mamma Flo, randagia ed alcolizzata, ha solo dodici mammelle e per lui che è l’ultimo della nidiata, il tredicesimo, il più gracile e malaticcio, non c’e altra soluzione. A forza di mangiare libri se ne innamora, diventa un accanito lettore, conosce grandi romanzi ed autori immortali. Solo qualche pausa per fugaci e faticose sortite notturne per le provviste. Finale del libro piuttosto amaro, Firmino assisterà alla distruzione della sua libreria a causa di un nuovo piano edilizio, con immense ruspe che faranno crollare il suo amato negozio di Scollay Square, unico suo rifugio, tana e culla di tutti i suoi sogni. Addio ballatoio, addio libri. - Opera prima di Sam Savage, sessantaquattro anni, americano della South Carolina, filosofo girovago in prestito alla scrittura. - Una lettura che è un vero gaudio, spassosa e commovente, venata di umorismo. Un romanzo breve, spiritoso, intenso e malinconico che ci riconcilia con il tanto bistrattato mondo dei roditori. - "… ancora adesso, al solo ricordo, riprovo quella orribile sensazione di qualcosa che scivola via, mentre il capezzolo mi sguscia dalla bocca e io vengo trascinato indietro per le zampette posteriori. la gente dice che la disperazione è come un senso di vuoto nelle viscere, o di freddo, o di nausea, ma per me sarà sempre quell'impressione di qualcosa che mi sguscia dalla bocca e tra le gengive."... (Firmino, il più simpatico dei ratti).
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